Ostra Vetere: Non consentire alcuna deriva de-genere |
Giovedì 09 Novembre 2017 18:12 |
Ci scrive un nostro lettore, stupito per una notizia di stampa: “Sette giudici in Germania hanno deciso che dirsi maschio o femmina è limitante. ......ma io vorrei essere limitato ! non per altro ma per farlo sapere al prossimo mio come vorrei sapere di lui . Un lettore”. E’ stupito, il nostro lettore, così come lo siamo noi, da tempo. E’ da tempo infatti che la società contemporanea ha perso il senso della realtà e
rincorre ogni genere di fantasiosità concettuale e fattuale (vedi articolo del quotidiano Blitz del 8 novembre 2017 "Germania, non solo maschi o femmine: arriva il terzo genere sui documenti" - http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-europa/germania-maschi-femmine-terzo-genere-2784783/). Tra politici che impongono la declinazione di genere per le cariche istituzionali (c’è infatti chi vuole essere chiamata ministra, sindaca, assessora, ma non pretende che i colleghi maschi sino chiamati senatoro, onorevolo, presidento, assessoro, questo no e non si sa perché), e giudici che scarcerano ladruncoli e stupratori ma condannano i carabinieri, tra gente che pretende l’eutanasia di stato, ma non vuole le vaccinazioni, tra chi pensa alla contrattualità del matrimonio, pronto a romperlo litigiosamente al primo stormir di fronda, tra chi pensa che sia matrimonio anche quello che esclude la diversità di genere. Tra chi vanta di essersi sposata addirittura con se stessa (come avrà fatto non si sa, ma intanto lo va a proclamare in tivu). Tra chi pensa che si possa cambiare lo stesso genere di nascita per sfarfallare in altri lidi. Tra uomini di stato che magnificano politiche liberal-liberiste e poi provocano il drammatico impoverimento di quelle stesse classi da cui hanno ricevuto il mandato. Tra chi giura che le nostre pensioni ce le pagano i “neri” (perché non si devono chiamare più “negri” per non “offenderli", come se chiamare “nero” uno che è marrone o addirittura nocciola sia una bella cosa) mentre quelli non lavorano, non pagano contributi e le pensioni ce le siamo già abbondantemente pagate da soli con quarant’anni di contributi previdenziali e assistenziali (altrimenti vuol dire che quello che abbiamo cumulato noi, qualcun altro se lo è pappato nel frattempo). Tra amministratori che si dimettono autolesionisticamente per provocare la caduta del vecchio compagno di cordata pur causando un danno irreparabile alla comunità che avrebbero dovuto bene e fedelmente servire fino al termine del mandato. Tra tutte queste cose fantasiose e fantasticanti, se non fatiscenti e nauseabonde, ci mancava proprio quella segnalata dal nostro lettore. Per di più statuita non da legislatori (che ne avrebbero il potere, se davvero giungessero a tanto), ma da applicatori delle legge fatte da altri poteri dello Stato (come sono i giudici che le leggi le devono “applicare” e non “creare” fantasiosamente), contravvenendo così al primo principio istituzionale della separatezza dei poteri, mancava questa. Mancava solo questa. Giudici che stabiliscono che i generi non sono più i due naturali, ma anche un terzo creativo, sopravveniente. Se fossimo a carnevale qualcuno potrebbe anche stappare una bottiglia di spumante. Alè. Burattinata più, burattinata meno … E invece siamo in mezzo a un guado maleodorante e pestifero, che ammorba il cervello con inaudite elucubrazioni farneticanti. Non ci siamo e non ci stiamo. Ci hanno insegnato da piccoli a “dare del pane al pane e del vino al vino” e simili facezie ributtanti non ci fanno né ridere, né sorridere. Ma tremare. Per quello che si sta parando davanti a questa nostra sfranta e ammorbata società alla deriva. Facciamo così: non inseguiremo simili mode demenziali. Inseriremo nel nostro programma amministrativo, che stiamo elaborando anche con il concorso dei nostri lettori e delle nostre lettrici (perchè quelli che non si riconoscono in questi due generi naturali votino pure per altri partiti contronatura o altre liste sfasciste, perché da noi non troveranno sponda), inseriremo, dicevamo, l’impegno alla tradizionale difesa di entrambi i generi, maschile e femminile, senza cedimenti modaioli de-generi. Di più, se i nostri compaesani ci sosterranno con il loro voto per incaricarci di guidare la nostra comunità locale alle prossime elezioni amministrative anticipate di primavera e se il nuovo sindaco sarà dei nostri, gli chiederemo di non celebrare unioni civili, omosessuali o unipersonali e non consentire alcuna deriva de-genere.
da montenovonostro |
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