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Ostra Vetere: Quanto è accaduto a Montenovo in epoca sfascista PDF Stampa E-mail
Sabato 11 Novembre 2017 22:53

Ostra Vetere Quanto è accaduto a Montenovo in epoca sfascistaAnticipiamo il Mensilario della soppressione definitiva dell’Ospedale avvenuta il 12 giugno 2017. Veramente l'anniversario mensile cadrebbe domani, ma domani è domenica e “montenovonostro” rispetta il Giorno del Signore. Di domenica non ha mai scritto comunicati, nel rispetto della norma etica e morale che ci impone di non mischiare le miserie umane di quaggiù in Terra con le cose alte che stanno nei Cieli, di astenerci dal lavoro quotidiano e di dedicare la giornata al riposo festivo. Per questo “montenovonostro” non scrive di domenica e si limita a inviare, dopo vespro e dopo compieta, a notte inoltrata, quando liturgicamente la giornata festiva è passata, quello che ha scritto nei giorni feriali precedenti. E’ questo un appuntamento costante, che abbiamo mantenuto sistematicamente per le precedenti 232 settimane da quando, quasi cinque anni fa, quando abbiamo iniziato ad offrire questo servizio informativo a tutti i nostri lettori. Ma domani ricorre una giornata particolare per “montenovonostro” e non sarà una festa, perché ricorrerà il quinto Mensilario (anniversario mensile) della riprovevole “capitolazione” stipulata dal sindaco con le soverchianti forze politiche di sinistra che “comandano” ormai da molto decenni la sanità regionale e che in trentacinque anni (dal 1982) hanno tentato di tutto per toglierci il tanto che avevamo in paese qui da noi. Avevamo l’Ospedale “Antonio Canova” (un Ospedale dedicato a Santa Caterina, edificato dal nostro compaesano Lazzaro, è ancora ricordato in un antichissimo codice manoscritto vescovile dell’anno 1342, quasi settecento anni fa) e adesso non c’è più Ospedale. Avevamo un Primario Chirurgo e adesso non c’è più Primario. Avevamo tre medici assistenti ospedalieri e adesso non ci sono più medici assistenti ospedalieri. Avevamo cinque infermieri professionali e adesso non abbiamo più infermieri professionali, salvo una, bravissima, ma che dipende dalla RSA di Corinaldo e non ci sono più altri infermieri. Avevamo sei suore infermiere e assistenti, ma sono state mandate via in malo modo e non ci sono più suore qui. Avevamo il Centralino della Guardia Medica e adesso non c’è più nemmeno il centralino. Avevamo una decina di inservienti e adesso in ci sono più inservienti. Avevamo alcuni operai manutentori e adesso non ci sono più operai. Avevamo decine di mezzadri sui terreni dell’Ospedale e adesso non ci sono più né mezzadri né terreni. Avevamo il fattore a capo dell’azienda agraria ospedaliera e adesso non c’è più né fattore né azienda. Avevamo alcuni impiegati dipendenti dell’Ospedale e adesso non abbiamo più impiegati né l’Ospedale. Ci avevano lasciato solo una RSA Residenza Sanitaria Assistita per i malati terminali e l’hanno trasferita a Corinaldo con la scusa che i locali non erano a norma e adesso li metteranno a norma, sì, ma non per riportarci la RSA, bensì per farci un’altra cosa che non è una struttura ospedaliera, ma assistenziale e sociale, che aveva un’altra sede sempre qui a Montenovo, anzi laggiù a Pongelli, ma la trasferiranno quassù al Girone dove dovrebbe stare l’Ospedale che non ci sarà più, perché ci sarà una sola cosa al posto di due, nel vecchio Ospedale. Ma l'Ospedale no e nemmeno la RSA, che non ci sarà più perché il sindaco, che appena pochi anni fa aveva promesso di difendere almeno la RSA, cinque mesi fa, il 12 giugno scorso, appunto, è andato a firmare l’atto di “capitolazione” che non farà più tornare a Montenovo nemmeno la RSA. Così lo sfascio è totale. Pensate se possiamo credergli quando promette adesso che vigilerà per mantenere a Montenovo l’Ufficio Postare a rischio di chiusura o di riduzione del servizio? Mala tempora currunt a Montenovo. Per questo bisogna fare qualcosa, oltre a cercare di sapere chi è il responsabile di quel PD all’origine di tutto questo, e che tace e non risponde, si nasconde, mentre invece noi vogliamo sapere. E allora promettiamo che, se i compaesani ci voteranno nelle prossime elezioni amministrative di primavera per guidare il nostro Comune come merita, di più e di meglio di come lo hanno lasciato loro, revocheremo tutti quegli atti e quelle firme per far tornare a funzionare l’Ospedale “Canova” o almeno la RSA. E intanto anticipiamo di un giorno la pubblicazione di quella terribile fotografia che “immortala” il tremendo evento di cinque mesi fa, insieme a quello che avremmo scritto domani. Perché di questo progressivo sfascio durato trent’anni, domani, domenica, Giorno del Signore, cadrà il quinto mensilario (anniversario mensile) di quanto è accaduto a Montenovo in epoca sfascista.

da montenovonostro

 

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