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Home Comunità montenovonostro Senigallia: Massimo Bello sul caso del sindaco di Pesaro
Senigallia: Massimo Bello sul caso del sindaco di Pesaro PDF Stampa E-mail
Giovedì 14 Dicembre 2017 17:04

Senigallia Massimo Bello sul caso del sindaco di PesaroAttraverso il suo profilo facebook ci scrive l'ex sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello su un argomento balzato alla ribalta in questi giorni: "Il "caso Matteo Ricci" e l'atleta disabile offeso dal sindaco di Pesaro: in punta di Diritto. "Dunque se ho capito bene leggendo l'intervista rilasciata ieri dal Sindaco PD di Pesaro in merito alla "revoca" della sala comunale, i fatti si sarebbero svolti in questa maniera. Circa due mesi fa "qualcuno" avrebbe chiesto l'uso di una sala di proprietà del Comune di Pesaro per presentare un libro, " il vento sulle braccia", scritto da un giovane atleta disabile; la presentazione era volta a raccogliere fondi per consentire al giovane l'acquisto di una speciale carrozzina con la quale partecipare ad una importante manifestazione riservata ad atleti parolimpici. Il COMPETENTE Ufficio del Comune di Pesaro, non ravvisando elementi ostativi, ha concesso l'uso della sala. Bene! Passano due mesi ed ecco che il sindaco di Pesaro, alto esponente del PD nazionale, di ritorno da una delle innumerevoli comparsate televisive nelle quali, pur essendo ignorante di tutto si ingegna ad intervenire su tutto ( cit. Bechis), si accorge, o qualcuno glielo fa notare, che il giovane atleta disabile che ha scritto il libro, è anche un attivista di Casapound... A questo punto, nel tripudio di ANPI, PD, CGIL e compagnia cantante, e nell'osceno silenzio delle innumerevoli sigle che a parole dicono di lottare per i diritti dei disabili, il nostro eroe "antifascista" sindaco di Pesaro "Revoca" la concessione della sala, con la seguente motivazione : "finché io sarò Sindaco di Pesaro, qui non parlerà nessuna organizzazione che si richiami al fascismo o che non rispetti il dettato costituzionale"... Quindi è evidente, da quanto rivendicato dal Sindaco nella intervista al Resto del carlino, che la decisione di "revocare" l'autorizzazione all'uso della sala al giovane atleta disabile è sua, e solo sua! E qui nasce il caso, che se fossimo nel giovane disabile non mancheremmo di far rilevare alla competente Procura della Repubblica. E già, perchè il 'busillis' è tutto qui: può un Sindaco, che è autorità "politica", revocare un provvedimento autorizzatorio emesso dalla competente autorità "amministrativa", nella persona del responsabile dell'Ufficio che ha autorizzato l'uso della sala pubblica? Ovviamente no! L'autorità che può revocare, in sede di potere di autotutela, il provvedimento autorizzatorio, è solo il responsabile del procedimento/ufficio che quel provvedimento ha emesso. Diversamente opinando. si dovrebbe ammettere, ad esempio, che l'esimio sindaco di Pesaro possa a sua discrezione revocare una concessione edilizia, o una autorizzazione amministrativa all'esercizio di un commercio in nome della Costituzione e dell'antifascismo, magari perchè ha saputo che il concessionario ha parlato bene del Fascismo. E allora come ha potuto il Sindaco PD di Pesaro revocare lui una autorizzazione legittimamente rilasciata dall'Ufficio e dal dirigente competenti, oltretutto in mancanza di un provvedimento, amministrativo o giurisdizionale, che accertasse l'illegittimità della autorizzazione originariamente rilasciata? In una sola maniera, è evidente: costringendo il responsabile dell'Ufficio competente e/ o il responsabile del procedimento amministrativo, a revocare l'autorizzazione. Purtroppo per l'incontinente Sindaco di Pesaro, questo si chiama " abuso d'ufficio"....." (cit. Ennio Mencarelli) "Io disabile discriminato perché di CasaPound", la storia di Claudio Palmulli. Intervista all'atleta paraolimpico al quale il sindaco Ricci di Pesaro ha negato la presentazione del suo libro. Che non tratta di politica... Massimo Bello". La domanda che sorge spontanea sul fatto rappresentato è la seguente: "Può avere ragione che, per dimostrare gli errori altrui, li ripete pedissequamente? Ovvero, può lecitamente negare la libertà di parola chi dice di essere contro chi nega la libertà di parola? E' quello che è successo di simile anche da noi appena un anno fa. Più o meno come dice Massimo Bello sul caso del sindaco di Pesaro.

da montenovonostro

 

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