Ostra Vetere: Per carità non faccia questo danno a Montenovo |
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Venerdì 22 Dicembre 2017 18:03 |
Non ci è stato a sentire. Tanto non ci sta a sentire mai. Ma stavolta non ha voluto starci a sentire proprio. Eppure gli abbiamo scritto più volte e sempre sullo stesso argomento: l’Autonomia Municipale di Montenovo. L’Autonomia è il potere di autogovernarci da soli attraverso rappresentanti eletti dai compaesani e fra i compaesani, di avere un Comune nostro, un sindaco nostro e una amministrazione comunale nostra con tutti i poteri che contraddistinguono un Comune autonomo e
libero da invasori forestieri, con un proprio Statuto Municipale e ogni potestà decisionale e regolamentare in capo ai propri organi eletti democraticamente da tutti i compaesani. Per capire meglio, basta guardare con attenzione il sito istituzionale del Comune: vi sono elencati gli organi istituzionali e le decisioni che assumono nell’interesse del paese, vi è indicato lo Statuto erede di quelli di secoli fa, da quando Montenovo è diventato Comune libero e autonomo alla fine del 1100 e tale si è conservato, libero e autonomo per 900 anni fino ad ora. Nessuno ha mai azzardato attentare alla libertà municipale montenovese per quasi un millennio e quei pochi che si sono arrischiati a tentarlo se ne sono dovuti tornare indietro con la coda fra le gambe. Non c’è riuscito lo scomunicato imperatore ghibellino Federico II, successore di Federico Barbarossa, nel 1240 quando aveva tentato di invadere la vallata con il suo esercito di teutonici e saraceni, razziando per ogni dove. Non c’è riuscito l’imperatore invasore francese Napoleone Bonaparte con le sue truppe di giacobini all’inizio del 1800, pur razziando i beni dei due conventi francescani e delle suore clarisse di Santa Lucia, dalla cui chiesa requisì la pala d’altare. Non c’è riuscito il re napoletano Gioacchino Murat, i cui soldati partenopei vennero sconfitti ai piani delle Muracce dai nostri contadini ribellatisi nel 1815. Non ci sono riusciti nemmeno i nazisti tedeschi con le loro truppe corrazzate nel 1944 durante la seconda guerra mondiale, nonostante avessero razziato beni e bestiame nel nostro territorio, e dovettero sloggiare per fuggire verso nord. Nessuno di questi nemici invasori per secoli e secoli riuscirono a piegare Montenovo e dovettero smettere di molestare il paese e i nostri compaesani. Ma quel che non è riuscito a fare il nipote del Barbarossa sarà adesso capace di fare l’ultimo invasore, che rossa non ha più la barba ma il cervello e muove le sue pedine da Senigallia? Non ci potrebbe riuscire di certo se tutti i nostri compaesani fossero uniti nel difendere ancora Montenovo. Se fossero uniti. Ci sarà forse qualche traditore collaborazionista che asseconderà le brame dei rossi invasori e tradirà la patria Montenovo? Dio non voglia. O dovremo chiamarlo “senigajèso”. Per carità non faccia questo danno a Montenovo.
da montenovonostro |