Ostra Vetere: Una nuova Resistenza per salvare il Comune |
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Sabato 13 Gennaio 2018 22:36 |
La storia è una ruota, gira, gira, gira, ma prima o poi ritorna. Talvolta dolorosissima. Proviamo a fare il conto di cosa è successo dall’anno Mille in qua a Montenovo. Federico I Barbarossa fu incoronato ad Aquisgrana nel 1152, volle subito rafforzare l'autorità imperiale e indisse una dieta a Costanza nel 1153 cui parteciparono anche gli ambasciatori di papa Eugenio III e dei Comuni di Lodi, Pavia e Como, venuti a implorare aiuto contro la prepotenza di Milano. Federico Barbarossa approfittò delle richieste per intervenire nella politica italiana e realizzare la costruzione dell'impero universale. Nel 1154 partì dal Tirolo e scese in Italia con l’esercito e convocò una dieta a Roncaglia (Piacenza) in cui revocò tutte le regalie usurpate dai Comuni. Scese ancora in Italia altre volte, e con la forza tentò di sottomettere i Comuni, come quello della Repubblica marinara di Ancona, che assediò nel 1167 e fece nuovamente assediare nel 1173, durante il quale avvenne l’episodio di Stamira. Ma nel 1176 l'imperatore venne travolto a Legnano dall'esercito della Lega Lombarda. La "pace definitiva" fu ratificata a Costanza nel 1183: l'imperatore riconosceva la Lega Lombarda e rinunciava alla nomina dei podestà nei Comuni, riconoscendo i consoli nominati dai cittadini. Così nacque Montenovo,
libero e autonomo Comune medievale e da quell’epoca dovette passarne tante: in novecento anni ne vide di tutti i colori. Guerre, rivoluzioni, invasioni, pestilenze, terremoti, alluvioni e ogni altra sorta di malanni pubblici e privati. Ma ogni volta la tenacia incrollabile dei nostri predecessori si è rimessa in moto ricostruendo dopo le distruzioni per far crescere il paese e farlo tornare a fiorire. Sempre. Aveva provato lo scomunicato imperatore ghibellino jesino Federico II a sopprimere le libertà municipali fra il 1240 e il 1252, coraggiosamente difese dal libero e forte sindaco Bruno e dai suoi 58 eroici montenovesi. Ci aveva nuovamente provato il futuro duca di Milano Francesco Sforza che aveva bombardato le mura di Porta Santa Croce. E poi nella metà del Cinquecento un “terzo” di spagnoli che avevano depredato il priorato di San Severo al Paradiso, e ancora l’imperatore Napoleone Bonaparte che ci ha rubato la Pala d’altare di Santa Lucia, e ancora gli austriaci sconfitti alle Muracce nel 1815 dai nostri rivoltosi in cui perse la vita l’eroico “Giardino”, e infine le truppe di occupazione naziste nel 1944, durante il passaggio del fronte nella seconda guerra mondiale con la Resistenza. Nessuno di questi attacchi è riuscito a far scomparire per un millennio il Comune di Montenovo fin dal pieno Medioevo. Solo in questi ultimi trent’anni il paese è stato avviato alla decadenza ed è prossimo alla sua fine istituzionale. Non possiamo tradire Montenovo, non con l’Unione che porterà alla Fusione del Comune riducendo il paese a misera frazione periferica di altri invasori. Dobbiamo resistere, come resistettero sempre i nostri antenati montenovesi. E’ ora di dare vita a una rivolta civile in una nuova Resistenza per salvare il Comune.
da montenovonostro |