Il Presidente del Gruppo della Lega in Consiglio regionale, Sandro Zaffiri, ha depositato oggi presso la Procura della Repubblica di Ancona un esposto relativo alla misurazione della qualità dell'aria nel Comune di Ancona. Un'unica centralina di monitoraggio, posizionata alla Cittadella, cioè all'interno di un parco e in una zona dove transitano pochissimi veicoli, non può essere rappresentativa per l'intera città.
Oltretutto, nonostante l'ubicazione, i dati sono allarmanti poiché si registrano annualmente innumerevoli sforamenti oltre i limiti consentiti. Già nel 2012 Ancona risultava essere, secondo un'analisi comparativa del Ministero dell'Ambiente, tra i peggiori 50 capoluoghi di provincia per valori di PM10 nell'aria. La mancanza di misurazioni ambientali comporta l'impossibilità di configurare il quadro esatto delle criticità ambientali nella città di Ancona e, quindi, secondo Zaffiri è necessario che venga chiarito come si sia arrivati ad avere un'unica centralina, nonché verificare le eventuali responsabilità. Secondo le stime dell'Agenzia europea dell'ambiente ogni anno l'inquinamento da polveri sottili provoca nel Paese più di 66.000 morti premature, rendendo l'Italia lo Stato membro dell'UE più colpito in termini di mortalità connessa al particolato e, quindi, è quanto mai necessario garantire la qualità dell'aria e la tutela della salute dei cittadini facendoli vivere in un ambiente sano ed in condizioni di sicurezza. Per questo Zaffiri, fortemente preoccupato, ha deciso di intraprendere questa azione forte perchè la situazione ad Ancona è drammatica e la tutela della salute dei cittadini non è garantita. Sandro Zaffiri Presidente Gruppo Lega Nord-Marche.
Allegati:
PROCURA DELLA REPUBBLICA
Presso il TRIBUNALEdi ANCONA
Si attesta che il presente esposto atto: esposto all'A.G. composto da nr. 3 fogli, e nr. I allegato, è stato depositato in data 13.2.2018 alle ore 13,10 dal Sig. ZAFFIRI Sandro, nato ad Agugliano (AN) il 17.1.1949, ivi residente in via Baleani nr. 3, identificato tramite C.I. nr. AVI 94624 I rilasciata dal Comune di Agugliano il 23.1.2014. ---II Si allega fotocopia documento d'identità. Si da atto che al predetto viene consegnato un modulo nel quale sono riportate le informazioni alla persona offesa ai sensi dell'art. 90 bis c.p.p.. Si fa rilevare l'avvenuta consegna di copia del presente atto al predetto previa esazione di diritti di segreteria pari a € 3,84.
P.G.
CONSIGLIO REGIONALE
Assemblea legislativa d elle Marche
Ancona, 13febbraio 2018
Ill.mo Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Ancona
Corso Mazzini, 95
60121 ANCONA
OGGETTO: esposto relativo alla misurazione della qualità dell'aria nel Comune di Ancona.
Il sottoscritto Sig. Sandro Zaffiri , nato ad Agugliano (AN) il 17.01.1949 ed ivi residente in Via Augusto Baleani n.3, Codice Fiscale ZFF SDR 49A 17 A092 F, in qualità di
Presidente del gruppo Lega Nord Marche,
ESPONE QUANTO SEGUE
• che, fino al 2013, le attività di monitoraggio per conoscere lo stato della qualità dell'aria e dell'ambiente avvenivano attraverso centraline di proprietà delle Province e posizionate in collaborazione con l'ARPA Marche (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale);
• che, in quegli anni, nel Comune di Ancona erano installate talune stazioni di monitoraggio per misurare la qualità dell'aria, secondo quanto previsto dalla normativa europea vigente all'epoca. Le centraline sono state dislocate in differenti stazioni di rilevamento: Cittadella, Piazza Roma, Porto, Via Bocconi, Via Conca di Torrette;
• che, nel 2012 , il valore medio di PMIO nell'aria, per la città di Ancona, era superiore al valore limite di 40 g/mc assestandosi attorno ai 47 microgrammi/mc, un dato che ci poneva tra i peggiori 50 capoluoghi di provincia monitorati dall'analisi comparativa del Ministero dell'Ambiente;
• che, successivamente, in attuazione alle disposizioni di cui al D. Lgs. n. 155/2010 e ss.mm.ii., nonché a seguito della D.G.R. Marche n. 25 del 21 gennaio 2013 e delle convenzioni tra Province, Regione Marche e ARPAM, quest'ultima è stata incaricata della gestione unitaria della Rete Regionale di Rilevamento della Qualità dell'Aria (RRQA), succedendo quindi alla conduzione del monitoraggio effettuata dalla Provincia;
• che con questa nuova guida, nella città di Ancona, non si è più saputo nulla delle centraline di rilevamento, o meglio, alcune di esse sono state da tempo spente, salvo quella installata alla Cittadella, posta all'interno dell'omonimo parco, che è rimasta l'unica ad effettuare le analisi con i propri dati, dove la concentrazione registrata talvolta è arrivata a 67 microgrammi;
• che la Giunta comunale di Ancona, nel settembre dello scorso anno, ha approvato il "Piano di sorveglianza Epidemiologica e Sanitaria sulla popolazione residente nella zona "AERCA" della Provincia di Ancona, un atto importante a tutela dell'ambiente e della salute, che la Regione Marche ha recepito e sostenuto;
RITENUTO:
• che, nonostante quanto affermato in data 19 settembre 2017 dall'assessore regionale competente in materia in risposta ad un'interrogazione dello scrivente (come da Allegato I) , un'unica centralina, posizionata alla Cittadella, cioè all'interno di un parco e in una zona dove transitano pochissimi veicoli, non può essere rappresentativa per l'intera città. Si rileva anche che, nonostante l'ubicazione della predetta centralina, la stessa registra annualmente sforamenti oltre i limiti consentiti;
TENUTO CONTO:
• che l'art. 32 della Costituzione, che indica, quale obiettivo primario del nostro ordinamento, la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività;
• che la Commissione Europea, in un comunicato diffuso in data 27 aprile 2017, "esorta l'Italia ad adottare azioni appropriate contro l'emissione di PMIO al fine di garantire una buona qualità dell'aria e salvaguardare la salute pubblica, dal momento che tale paese non è ancora riuscito a risolvere il problema dei livelli persistentemente elevati di polveri sottili (PMIO), che rappresentano un grave rischio per la salute pubblica";
• che ogni anno l'inquinamento da polveri sottili provoca nel paese più di 66.000 morti premature, rendendo l'Italia lo Stato membro più colpito in termini di mortalità connessa al particolato, secondo le stime dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA);
• che la missione degli amministratori è proprio quella di garantire la qualità dell'aria e la tutela della salute dei cittadini facendoli vivere in un ambiente sano ed in condizioni di sicurezza e proprio per questo è difficile comprendere quello che sia successo, nel sistema di monitoraggio ambientale nel Comune di Ancona;
• che la mancanza di misurazioni ambientali comporta l'impossibilità di configurare il quadro esatto delle criticità ambientali nella città di Ancona;
Tutto ciò premesso,
CHIEDE
che l'Ill.mo Sig.Procuratore della Repubblica di Ancona, poiché il sottoscritto Presidente del gruppo della Lega Nord Marche è fortemente preoccupato per la qualità dell'aria nel Comune di Ancona e per la salute dei cittadini, voglia verificare, alla luce delle argomentazioni formulate in premessa, l'esistenza di eventuali fattispecie di reato con conseguente iscrizione nel registro degli indagati di quei soggetti che saranno eventualmente ritenuti responsabili dei fatti così come esposti.
Con osservanza.
Allegato l
Resoconto della seduta dell'Assemblea legislativa n.76 del 19/09/2017
(fonte: sito www.consiglio.marche.it)
... omissis ....
Interrogazione n. 382 ad iniziativa del Consigliere Zaffiri "Monitoraggio della qualità dell'aria . Ripristino centraline nei punti più a rischio di inquinamento"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 382 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta , l'Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. L'interrogazione n. 382 del Consigliere Zaffiri riguarda il "monitoraggio della qualità dell'aria. Ripristino centraline nei punti più a rischi o di inquinamento".
Fino al 20 I3 il monitoraggio della qualità dell'aria nella regione Marche avveniva attraverso reti di centraline di proprietà delle Province, posizionate, in collaborazione con l'Arpam, sulla base degli standard minimi definiti dal D.M. 20/5/9 1 e della necessità di monitorare la qualità dell'aria delle zone interessate dagli effetti delle fonti emissive: traffico veicolare, impianti termici civili per le aree urbane, impianti industriali per le aree industriali.
La Direttiva 2008/S0/CE, recepita dal D. Lgs. 11/08/2010 n. 155, ha sancito la necessità di migliorare l'attività di monitoraggio medio della qualità dell' aria a cui è esposta la maggioranza della popolazione; sono stati inoltre stabiliti per la rete di monitoraggio i principi di efficienza, efficacia, economicità, al fine di evitare un inutile eccesso di stazioni di monitoraggio.
In particolare l'allegato III al decreto legislativo stabilisce che le stazioni di misurazione devono essere ubicate in modo tale da risultare, per quanto possibile, rappresentative anche di aree simili a quelle in cui è inserito il sito fisso di campionamento, incluse quelle che non si situano nelle immediate vicinanze.
Di conseguenza le stazioni di monitoraggio del traffico rappresentano il traffico medio dell'area e quindi non necessariamente la situazione peggiore; in generale le stazioni sia da traffico che di fondo (stazioni ubicate in posizione tale che il livello di inquinamento non sia influenzato prevalentemente da emissioni da specifiche fonti: industrie, traffico, riscaldamento residenziale, ma dal con tributo integrato di tutte le fonti poste sopravento alla stazione rispetto alle direzioni predominanti dei venti nel sito) devono, quanto più , rispecchiare le diverse realtà della zona da controllare.
Il criterio che regola la distribuzione delle centraline sul territorio, quindi, è la rappresentatività rispetto a situazioni analoghe: pertanto se alcune registrano superamenti dei limiti, si ritiene che quei limiti siano superati anche nelle zone analoghe.
Per i motivi sopra riportati, quando nel 2013 la Regione ha assunto direttamente la gestione della rete regionale di monitoraggio della qualità dell' aria ambiente, delegandola contestualmente all'Arpam, è stato deciso di disattivare, fra le altre , la stazione di Ancona Torrette, la stazione di Via Bocconi e la stazione Porto. Le centraline infatti erano posizionate in modo non conforme ai dettami del decreto legislativo, che prescrive almeno 25 metri di distanza dal limite dei grandi incroci e da altri insediamenti caratterizzati da scarsa rappresentatività come i semafori, i parcheggi e le fermate degli autobus. Non erano inoltre funzionali allo scopo della rete regionale di monitoraggio, non registrando l'inquinamento di situazioni medie paragonabili a quelle in cui vive la maggioranza della popolazione della Regione Marche residente nelle zone urbane, ma erano indicative di realtà particolari , essendo collocate in due delle vie principali di ingresso e uscita dalla città di Ancona, oltre ad essere interessate, nel caso di Torrette, al traffico verso l'Ospedale regionale e l'Università, mentre la stazione del PMIO era sita in un parcheggio di mezzi pesanti.
Per i sopra citati motivi le centraline non erano state inserite neanche nell'elenco delle stazioni di misura della precedente rete regionale di monitoraggio atmosferico, individuata ai fini e ai sensi del precedente D.Lgs. 351/1999, con delibera di Giunta regionale 11 29/2006.
La disattivazione della centralina non significava ovviamente che fosse "annullato" l'inquinamento atmosferico dell'area, né tantomeno che si intendesse "nascondere" il problema.
La Regione è perfettamente consapevole delle problematiche di via Conca, via Bocconi o delle altre aree regionali interessate da grossi volumi di traffico veicolare e soggette alle relative emissioni di sostanze inquinanti. Non è necessario avere un monitoraggio in continuo per constatare che strade con volumi di traffico quale quelli di via Conca o di Via Bocconi, o la Strada statale 16 adriatica abbiano alte concentrazioni di inquinanti atmosferici. Tanto è vero che tali aree rientrano fra quelle in cui devono essere adottate le misure contingenti per la riduzione degli inquinanti in atmosfera, approvate ogni anno con apposita deliberazione di Giunta regionale, ultima delle quali la delibera di Giunta regionale n. 1629/2016.
Politiche ambientali a tutela della salute, al di là delle misurazioni in aree in cui, per le loro peculiarità, è conosciuto che vengano superati i limiti stabiliti dalla normativa, dovrebbero interessare la riduzione delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera, attraverso misure, di breve, medio e lungo termine, che agiscano sulle fonti emissive , le maggiori delle quali , in ambito regionale, sono state individuate nel traffico veicolare, nella combustione domestica, in particolar modo da biomassa, nelle attività produttive e, per quanto riguarda la città di Ancona, nel traffico navale.
Si sottolinea che il progetto di adeguamento della rete regionale di monitoraggio atmosferico, predisposta, ai sensi dell'articolo 5 del D. Lgs. 155/20 IO, dall'ufficio regionale competente e soggetto alla valutazione del Ministero dell'ambiente, prevede l'istallazione di una nuova centralina di tipo traffico urbano da collocare nel territorio del Comune di Ancona, in un'area che rispetti i criteri stabiliti dalla normativa vigente, che sia collegabile alla rete elettrica e, preferibilmente, di propri età pubblica.
A titolo meramente informativo riportiamo che ogni stazione di monitoraggio prevede un investimento iniziale tra i 100.000 e i 150.000 euro, una spesa di circa 20.000 euro all'anno di gestione e manutenzione ordinaria, nonché una spesa per la sostituzione periodica degli strumenti che via via si guastano o diventano obsoleti, per circa altri 10.000/15.000 euro all'anno.
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