Ci scrive un nostro amico (ne abbiamo ancora tanti e anzi sta crescendo giorno per giorno il numero dei nostri amici) per informarci di una notizia istituzionale regionale. E ci scrive così: "A COMUNANZA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE INAUGURA L’ELISUPERFICIE - A Comunanza il presidente della Regione Marche insieme al sindaco della città ha tagliato il nastro della nuova elisuperficie dove potrà atterrare l’eliambulanza anche di notte e in qualsiasi condizione di visibilità. Nel corso dell’inaugurazione è stata sottolineata l’importanza delle elisuperfici, vere infrastrutture al servizio della collettività, in grado di affrontare i casi più gravi con pazienti che hanno bisogno di essere stabilizzati urgentemente prima di arrivare in ospedale: avere una rete di elisuperficie in tutte le Marche aggiunge ulteriore sicurezza soprattutto nelle zone interne del territorio e un valore aggiunto in termini di economia turistica, poiché all’offerta della bellezza dei nostri territori si aggiungono importanti infrastrutture di collegamento di questo tipo, importanti elementi di crescita in termini di sicurezza e di soccorso alla popolazione nelle fasi dell’emergenza, che assicurano anche un’efficiente e tempestiva assistenza medica, mettendo a rete le strutture sanitarie regionali. Attualmente nelle Marche sono operative 30 elisuperfici, di cui 2 per interventi EMS (Servizio Medico di Emergenza dell’eliporto di Torrette e San Cassiano) e altre 6 in via di realizzazione. Le elisuperfici marchigiane sono state realizzate attraverso le risorse del Fondo sanitario (500 mila euro) e dagli SMS solidali (1,7 milioni trasferiti dal Commissario di Governo per la ricostruzione alla Regione Marche)". Bene, benissimo. Siamo non solo felici della notizia girataci dal nostro amico, ma anche per il significativo abbinamento tra elisuperficie e ospedale, tra bisogni dei territori e infrastrutture di sicurezza e soccorso. Fa proprio piacere che nelle Marche le elisuperfici siano addirittura 30. Distribuite in cinque
provincie, significa che mediamente di sono oggi 6 elisuperfici per provincia, una per ciascuna zona o comprensorio. Bene, benissimo. Questo è il risultato ottenuto a tutt'oggi. Ma noi, che siamo particolarmente attenti per natura e anche un po' curiosi, oltre che dotati di buona, anzi ottima memoria, facciamo qualche considerazione. 37 anni fa a Montenovo c'era una amministrazione comunale lungimirante, la prima e la più attiva. La guidava l'allora giovanissimo sindaco Alberto Fiorani, che correva a destra e a manca a cercare finanziamenti e sviluppare progetti, a creare strutture e infrastrutture. A quell'epoca Montenovo aveva tutto: Ospedale con medici, infermieri e inservienti, la Scuola Media con preside sul posto, insegnanti e bidelli, il Servizio Scuolabus con pulmann di proprietà comunale con autisti e assistenti, il Mattatoio e la Stalla Sociale con veterinario, macellatori e inservienti, i Vigili Urbani con comandante e agenti in paese e campagna, gli Acquedotti Comunali con fontaniere e operai. Aveva tutto. E aveva anche una amministrazione comunale attiva e lungimirante con un Sindaco presente e capace, soprattutto capace di pensare a cosa d'altro potesse mancare. E pensava che potesse essere utile avere anche un'are attrezzata per una tendopoli di emergenza e un eliporto per l'atterraggio degli elicotteri di soccorso in caso di calamità naturale. Pensate, fino a questo punto eravamo riusciti ad anticipare i tempo, prevedendo tutto il prevedibile. E per questo il Sindaco Fiorani era corso tante volta a Roma a cercare appoggi e finanziamenti. Fino a quando riuscì ad ottenere il primo finanziamento per la tendopoli e l'eliporto dal Servizio Nazionale per la Protezione Civile appena istituito sotto il Commissario Straordinario onorevole Zamberletti. E il Sindaco Fiorani era subito corso a Roma a parlare e chiedere. E aveva subito ottenuto un consistente finanziamento. Basta leggere l'allegato rendiconto dell'attività amministrativa 1980-1985 "Cinque anni per vivere meglio". E immediatamente, dopo aver ottenuto il finanziamento, aveva affidato l'incarico allo studio tecnico di ingegneri e architetti per redigere subito subito il progetto esecutivo e portarlo in approvazione al Consiglio Comunale. Purtroppo c'era una minoranza molto meno lungimirante, che scatenò subito un sacco di polemiche, dando del visionario al Sindaco e criticando il progetto come "faraonico" (ci sono ancora i giornali dell'epoca a testimoniare che razza di opposizione veniva fatta allora). Peggio è andata appena la minoranza è diventata maggioranza e subito ha cambiato tutto, annullando quel progetto e distraendo il finanziamento per scopi molto meno “protettivi”: niente più tendopoli e niente più eliporto. E da 35 anni non se ne parla più: tutto cancellato, tutto sfasciato. Ha fatto bene la nuova maggioranza? Con 35 anni di ritardo scopriamo quanto. C’è voluto così tanto tempo perché anche altri Comuni capissero la lungimiranza dell’amministrazione comunale che aveva allora Montenovo. Adesso finalmente altri 30 Comuni delle Marche hanno finalmente realizzato quello che era stato pioneristicamente progettato per Montenovo. E così l’eliporto, anziché essere realizzato a Montenovo, nel frattempo è stato costruito nel Comune di Serra de’ Conti lungo l’Arceviese all’incrocio con Barbara. Niente più tendopoli ed elisuperficie a Montenovo, perché l’elisuperficie a servizio di tutta la zona è finito a Serra de’ Conti. Che geni che sono stati gli amministratori di sinistra, oh! Ma questo non è il solo danno che è stato fatto, perché in questa 35 anni di amministrazioni di sinistra una furia distruttiva si è abbattuta su Montenovo spinta da simile ideologia sfascista e soveranista: sfasciato l’Ospedale, sfasciata la Presidenza della Scuola Media, sfasciato il Servizio Scuolabus comunale e sfasciati anche gli scuolabus, sfasciato il Mattatoio, sfasciato il corpo dei Vigili Urbani comunali, sfasciati e regalati gli Acquedotti Comunali, non ci sono più medici, infermieri, inservienti, preside, veterinario, macellatori, vigili comunali, fontaniere e operai comunali. Da 28 dipendenti il Comune è deserto e rimangono meno della metà dei dipendenti. Sfasciato tutto il resto, o regalato alla Unione dei Comune, cui è stato dato un nome incredibile e falso: “Unione delle Terre della Marca Senone”. Ma quali Terre, ma quale Marca, ma quali Senoni. Che c’entra tutto questo con un palese attentato all’Autonomia comunale, che Montenovo ha gelosamente custodito per 800 anni? Qui non c’è rimasto più niente. E Montenovo, da primo paese della vallata, è ridotto a essere l’ultimo. Sappiamo bene chi dobbiamo “ringraziare” per tutto questo sfascismo soveranista. E sappiamo anche bene che è ormai giunta l’ora di cambiare, di cambiare in meglio perché così proprio non va, di tornare alle cose belle, di far risorgere Montenovo, finalmente: nuovo, grande, importante come era e come merita. Aspettiamo con impazienza che ritorni Fiorani.
da montenovonostro |