Ostra Vetere: montenovonostro contro tutte le persecuzioni politiche |
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Venerdì 28 Maggio 2021 18:21 |
Non bastano no, le scuse che tardivamente il ministro Di Maio ha finalmente presentato solo oggi nei confronti dell’ex Sindaco di Lodi Simone Uggetti (PD). Il 3 maggio 2016, nell'ambito di un'inchiesta giudiziaria per l'ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti, fu sospeso dalle funzioni di sindaco a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare motivata dal presunto pericolo di inquinamento delle prove: secondo la testimonianza di una dipendente comunale, Uggetti avrebbe favorito la società Sporting Lodi, partecipata al 45% dal Comune tramite un’azienda municipalizzata, nell'assegnazione del bando di gara relativo alla gestione di due piscine scoperte. Il 13 maggio 2016 il Giudice per le Indagini Preliminari revocò la misura di
custodia in carcere, disponendo gli arresti domiciliari; Uggetti fu rimesso in libertà il successivo 8 giugno, riacquistando contestualmente le prerogative di primo cittadino. In una lettera aperta indirizzata alla cittadinanza, ribadì di essere stato animato «dalla volontà di agire per l'interesse generale e di contribuire alla solidità della gestione cittadina», preannunciando che sarebbe rimasto in carica sino al 31 luglio 2016. Il successivo 1º agosto formalizzò le proprie dimissioni. Il processo di primo grado, celebrato con la procedura del giudizio immediato fra il luglio del 2016 e il novembre del 2018, si concluse con la condanna di Uggetti a dieci mesi di reclusione e 300 euro di multa con sospensione condizionale della pena; nella motivazione della sentenza, il giudice scrisse che «l'istruttoria processuale molto articolata ha considerevolmente ridimensionato l'impianto accusatorio». Il successivo procedimento di secondo grado, terminato nel maggio del 2021, riconobbe invece l'insussistenza dei fatti contestati: l'ex sindaco di Lodi fu dunque assolto con formula piena. Fin qui la nuda e cruda vicenda giudiziaria. Ma in tutti questi anni contro Uggetti si era scatenata una violenta campagna persecutoria da parte di esponenti politici avversari, che non hanno lesinato accuse e giudizi taglienti, fino a costringerlo alle dimissioni in attesa della pronuncia finale del giudice. Proprio su quest’ultimo aspetto della terribile vicenda personale ora il Ministro Di Maio ha finalmente sentito il dovere di chiedere pubblicamente le scuse per tutte le accuse infondate scagliare senza ritegno con l’ex Sindaco. Non bastano le scuse. Coloro che hanno diffamato l’ex Sindaco hanno un solo modo per riscattarsi e riscattare la politica: dimettersi irrevocabilmente. Questo è quello che chiede “montenovonostro”, ben conscio che analoghe vicende ci hanno toccato e toccano tuttora da vicino. I responsabili vadano a casa subito. Non possono rimanere a esercitare una funzione pubblica coloro che hanno perpetrato la più iniqua delle lotte politiche. Solo le dimissioni possono lenire il gravissimo danno procurato.
da montenovonostro |