Ostra Vetere: “montenovonostro” onora gli eroi montenovesi immolati per la libertà |
|
|
|
Mercoledì 02 Giugno 2021 12:54 |
Oggi è la Festa della Repubblica e vorremmo tanto festeggiare anche noi, come è giusto che sia. L’anima di un popolo si dimostra anche nella sua forma di Stato e quello italiano è uno Stato democratico e di diritto, i cui caratteri di libertà, democrazia, giustizia e progresso mediante il lavoro dovrebbero essere capisaldi certi e riconoscibili nella vita quotidiana di tutti, tanto dello Stato, che della generalità dei suoi cittadini. Dovrebbero. E siamo costretti a usare il condizionale più come rimpianto e desiderata aspirazione, poichè non ci sembra di poter usare il tempo presente come affermazione di principio: devono. "Dovrebbero" e "devono", aspirazione e cruda attualità, condizionale e presente del verbo "dovere" da troppo tempo scomparso dal lessico della vita politica. Tutto quello che sta succedendo da più di tre decenni a questa parte, ha scalfito in tanti e troppi
concittadini una fede istituzionale che ritenevamo incrollabile, alimentata da tanti decenni di libertà e democrazia. Non ci piacciono le “geremiadi” e le “lamentazioni”, poiché vorremmo pensare sempre in positivo, ma possiamo fare diversamente di fronte a quello che sta succedendo quotidianamente? La malapianta della corruzione, l’inefficienza cronica delle istituzioni, i pessimi esempi che vengono dal mondo della politica e, purtroppo, anche dalla magistratura, fanno pensare al peggio. Tratteremo altrove dei fatti di corruttela che indignano ogni coscienza democratica, parleremo anche dei ritardi e delle inefficienze dell’apparato pubblico, oggi però vogliamo limitarci a un esempio che viene dalla cronaca: da tempo si parla degli esorbitanti stipendi, indennità, benefici e vitalizi che il mondo politico ha ritenuto di doversi attribuire in barba a ogni principio di equità sociale. Non erano e non sono soldi nostri? Di noi che continuiamo a pagare tasse sempre più esorbitanti e che poi vengono utilizzate così, per far arricchire politici e dirigenti? Altro che Festa della Repubblica! Qui sono solo i “piccioni” a festeggiare. E chi becca, becca. Ben diversa la lezione che ci viene dal passato. Dalle epiche lezioni che seppero impartire a noi e a tutti i tanti, troppi caduti di tutte le guerre che onoriamo nel simbolo più sacro dell’unità nazionale e paesana: il monumento ai caduti. Lì sono incisi a perenne memoria i nomi di tanti nostri compaesani che hanno perso tutto, compresa la vita, per dare a noi la Libertà, l’Autonomia e la Giustizia che rivendichiamo. E nessuno di loro ha compiuto l’estremo sacrificio per interesse personale: nessuno stipendio, nessuna indennità, nessun vitalizio a loro o ai loro superstiti. Ci diedero tutto, in cambio di niente. Almeno ricordiamoli in silente rispetto: è il minimo che possiamo fare per onorare gli eroi montenovesi immolati per la libertà.
da montenovonostro |