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Ostra Vetere: Si muovono adesso che tocca a loro PDF Stampa E-mail
Mercoledì 01 Settembre 2021 18:28

Ostra Vetere: Si muovono adesso che tocca a loroFino a quando non tocca a loro non capiscono. Si muovono adesso che tocca a loro. Ha del clamoroso la notizia che il PD adesso si sveglia dal lungo sonno letargico e si agita come non mai. Il PD ha presentato diversi disegni di legge per ‘aiutare’ i sindaci a svolgere meglio il loro lavoro. “Fin qui, tutto bene”, si potrebbe dire. E lo dicono pure loro, a partire dal sindaco di Pesaro, il dem Matteo Ricci. Vediamo di cosa si tratta. Sono quattro i disegni di legge presentati dal PD "pro-sindaci". Si tratta di ben quattro disegni di legge (uno sulla responsabilità penale e amministrativa, uno sulle indennità, una sui contributi previdenziali, una sull’esercizio delle funzioni), presentati in un colpo solo e che vogliono sanare – spiega l’ex capogruppo dem Luigi Zanda, una doppia ferita: quella degli stipendi (i sindaci delle grandi città guadagnano sui 4mila euro), e quella del rischio penale (basta una firma sbagliata per ricevere un avviso di garanzia). La capogruppo del PD al Senato, la senatrice Simona Malpezzi – come Zanda di Base riformista – parla, addirittura, di “proposte rivoluzionarie” per “restituire dignità e centralità alla figura dei sindaci”. In pratica, agganciando le indennità dei sindaci a quelle dei governatori e consiglieri regionali, i sindaci così arriverebbero a guadagnare, dagli attuali 2/3 mila euro fino a 7 mila per chi guida una grande città e 6 mila per chi guida comuni medi e via a scalare. Alla Festa dell’Unità nella sua Pesaro, e poi parlando alla Festa dell’Unità di Bologna, il sindaco PD di Pesaro, Matteo Ricci – coordinatore dei sindaci dem per tutto il PD, ma anche presidente di ALI (Lega Autonomie locali, che rappresenta molti sindaci dem come civici) – critica i progetti di legge: “Il PD ha avuto il coraggio di presentare un pacchetto di norme a firma Zanda, Parrini e altri per la tutela dei sindaci e speriamo che questo provvedimento vada avanti velocemente. Manca però una parte, e per questo con altri sindaci presenteremo un emendamento al nostro segretario Letta e ai parlamentari che hanno proposto il disegno di legge che riguarda l'incandidabilità dei sindaci. Oggi c’è una norma a nostro parere discriminatoria, cioè che solo i sindaci, se vogliono candidarsi in Parlamento, si devono dimettere almeno sei mesi prima delle elezioni”. Ma la coppia di sindaci PD Ricci di Pesaro e Nardella di Firenze ha criticato molti altri aspetti di leggi e regolamenti attuali. Si parte con il ‘Codice degli appalti’, voluto dall’allora ministro dem, Graziano Delrio, “una legge che ci ha solo complicato la vita e che, palesemente, non funziona”, dicono entrambi. Si passa per il ‘dl Semplificazioni’ che “non semplifica un bel niente, anzi: complica le cose". In realtà sono tante le richieste dei sindaci PD ai vari governi succedutisi in questi ultimi anni. Come quelle richieste da Decaro sindaco PD di Bari e presidente dell’Anci: via l’abuso d’ufficio che impedisce ai sindaci di muovere una foglia, o una carta, senza incorrere in un’inchiesta della magistratura (si veda il caso del sindaco di Pavia, Uggetti: prima inquisito, poi incarcerato, poi condannato e, solo dopo molti anni, assolto in via definitiva), via ‘lacci e lacciuoli’ della burocrazia (previste nel Codice degli appalti scritto dall’allora ministro Graziano Delrio come, oggi, nel decreto Semplificazioni). In realtà il problema vero, il problema dei problemi, è il peso delle inchieste giudiziarie che, brandite come asce di guerra contro gli avversari politici per lunghi decenni, in questi ultimi anni si stanno accanendo anche contro i sindaci PD. Per questo si muovono adesso che tocca a loro. E allora? A tutti quei sindaci che non la pensavano come loro e cui proprio loro hanno fatto "le bucce" negli anni scorsi e ancora ne portano le conseguenze? A loro che cosa dice il PD? Niente. Non sa dire niente. Perchè in casa PD, fino a quando non tocca a loro non capiscono. Capiscono solo se tocca anche a loro. Quindi ...

da montenovonostro

 

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