Ce l’ha fatta. Bruciando tutti sul filo di lana, il Partito Deformatico ha fatto abbattere la scure contrattuale sulle radici delle Autonomie Municipali. Né ha voluto far svolgere, come avevamo insistentemente chiesto, l’unico strumento vero della democrazia (contraddicendo addirittura lo stesso nome che si sono scelti per il loro partito) che è il Referendum, strumento e simbolo di Libertà e Giustizia per la difesa dell’Autonomia. Giorno più nefasto di quello odierno non poteva ricorrere. Senza stare a sentire nessuno, il rosseggiante e sferrazzante treno-PD, incurante delle clamorose sconfitte cumulate in tutti questi anni, come quelle del referendum sulla fusione Senigallia-Morro D’Alba del 23 ottobre 2016, del Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 e delle Elezioni Politiche dello 4 marzo 2018, ha tirato dritto e l’ha fatta grossa. Cade oggi, infatti il Mensilario (l’anniversario mensile) dell’Unione-Fusione che fa morire l’Autonomia Municipale con la firma del 16 marzo 2018. E adesso ci rimane una sola cosa da fare: rovesciare l’attuale maggioranza di sinistra che purtroppo abbiamo qui a Ostra Vetere e sostenere unanimemente “montenovonostro” a raggiungere la maggioranza nelle elezioni amministrative comunali anticipate. Solo così si allontanerà definitivamente lo spettro della riduzione di Montenovo a smunta e misera frazione periferica di Senigallia Magna. Solo "montenovonostro” promette infatti che, se gli verrà affidato con il voto dai nostri compaesani il compito di tornare a guidare il Comune, revocherà immediatamente tutti gli atti amministrativi lesivi della Libertà, dell’Autonomia e della Giustizia locale che solo “montenovonostro” programmaticamente difende. Solo così verrà fermato il pauroso progetto di rossa collettivizzazione e globalizzazione di beni, strutture, infrastrutture, servizi e personale che il PD ciecamente ha realizzato in danno della comunità locale. Dobbiamo tutti impedire che venga commesso uno scempio istituzionale che sarebbe tragicamente irreversibile, dopo 900 anni di Libertà e di autogoverno locale. Per questo lanciamo un accorato appello: uniamoci tutti ad aiutare Montenovo a sopravvivere e ad addebitare ai firmatari dello sciagurato accordo iugulatorio i pesi e i danni da loro stessi provocati. Chiamiamo tutti a collaborare, di qualunque idea politica anche diversa ma tuttavia orientata all’unico scopo di salvare il Comune di Montenovo, per formare una Lista Unica Per l’Autonomia che sia alternativa a quello che rimane del Partito Deformatico e sostenerla convintamente, spiegando bene a familiari, amici e conoscenti il gravissimo rischio che sta correndo il nostro paese ridotto com’è dopo un trentennio di amministrazioni rosse, salvo pochi anni di intermezzo. Solo una massiccia mobilitazione popolare potrà scongiurare il pericolo ormai definitivo, imposto artificiosamente da ciò che rimane della
maggioranza conquistata dalla sinistra a causa del tradimento civile, politico e istituzionale dai dimissionari del 7 gennaio 2013 senza passare attraverso l’unico strumento di Liberà, Autonomia e Giustizia, che è il Referendum popolare, che il PD nega. Appena eletta, la nostra nuova maggioranza proporrà immediatamente un Referendum abrogativo per ascoltare la volontà vera dei compaesani e, se gli altri sindaci PD dovessero negarlo, revocherà immediatamente le delibere e la firma che ha incautamente apposta il sindaco che purtroppo avevamo. Così ha distrutto novecento anni di Libertà, di Autonomia e di Giustizia paesana: l’esatto opposto di quello che fece l’eroico sindaco Bruno e i suoi 58 eroici amici montenovesi che fra il 1240 e il 1252 si opposero strenuamente allo scomunicato imperatore ghibellino jesino Federico II, nipote del tenebroso Federico I Barbarossa, che aveva invaso con le sue milizie teutoniche e mussulmane le nostre Valli del Misa e del Nevola per schiacciare sotto il tallone dell’invasore il libero Comune di Montenovo. Come spiega il volume numero 7 della collana dei testi del Centro di Cultura Popolare e scritto da Alberto Fiorani e padre Rolando Maffoli o.f.m. dal titolo Il processo del 1252 per l'incastellamento di alcune famiglie barbaresi a Montenovo, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1981, pp. 64 che è allegato in formato PDF in coda a questo comunicato, con l’invito a leggerlo, copiarlo, distribuirlo ad amici e parenti affinchè tutti sappiano la nostra gloriosa storia locale antica, della quale dobbiamo tutti essere orgogliosi. Non disperdiamo la memoria di quei fatti gloriosi e opponiamoci uniti, come seppero fare ottocento anni fa i nostri eroici predecessori contro l’invasore nipote del Barbarossa, ai nuovi invasori rossi senigalliesi del Partito Deformatico per difendere la Libertà di Montenovo, oggi messa sciaguratamente in pericolo. Viva e sopravviva Montenovo. Viva montenovonostro.
da montenovonostro |