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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Mensilario della Unione-Fusione dei Comuni e muore l’Autonomia il 16 marzo 2018
Ostra Vetere: Mensilario della Unione-Fusione dei Comuni e muore l’Autonomia il 16 marzo 2018 PDF Stampa E-mail
Domenica 16 Luglio 2023 18:54

Ostra Vetere: Mensilario della Unione-Fusione dei Comuni e muore l’Autonomia il 16 marzo 2018Ce l’ha fatta. Bruciando tutti sul filo di lana, il Partito Deformatico ha fatto abbattere la scure contrattuale sulle radici delle Autonomie Municipali. Né ha voluto far svolgere, come avevamo insistentemente chiesto, l’unico strumento vero della democrazia (contraddicendo addirittura lo stesso nome che si sono scelti per il loro partito) che è il Referendum, strumento e simbolo di Libertà e Giustizia per la difesa dell’Autonomia. Giorno più nefasto di quello odierno non poteva ricorrere. Senza stare a sentire nessuno, il rosseggiante e sferrazzante treno-PD, incurante delle clamorose sconfitte cumulate, come quelle della fusione Senigallia-Morro D’Alba, del Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016, delle Elezioni Politiche dello scorso 4 marzo 2018, ha tirato dritto e l’ha fatta grossa. Cade oggi, dal 16 marzo 2018, il Mensilario (l’anniversario mensile) dell’Unione-Fusione che fa morire l’Autonomia Municipale. Non ci è rimasta che una sola cosa da fare: rovesciare la maggioranza di sinistra che purtroppo avevamo qui a Ostra Vetere e sostenere unanimemente “montenovonostro” a raggiungere la maggioranza nelle elezioni amministrative comunali anticipate. Solo così si allontanerà definitivamente lo spettro della riduzione di Montenovo a smunta e misera frazione periferica di Senigallia Magna. Solo "montenovonostro” promette infatti che, se gli verrà affidato con il voto dai nostri compaesani il compito di tornare a guidare il Comune, revocherà immediatamente tutti gli atti amministrativi lesivi della Libertà, dell’Autonomia e della Giustizia locale che solo “montenovonostro” programmaticamente difende. Solo così verrà fermato il pauroso progetto di rossa collettivizzazione e globalizzazione di beni, strutture, infrastrutture, servizi e personale che le amministrazioni nazional-socialiste hanno ciecamente realizzato in danno della comunità locale. Dobbiamo tutti impedire che venga commesso uno scempio istituzionale che sarebbe tragicamente irreversibile, dopo 900 anni di Libertà e di autogoverno locale. Per questo lanciamo un accorato appello: uniamoci tutti ad aiutare Montenovo a sopravvivere e ad addebitare ai firmatari dello sciagurato accordo iugulatorio i pesi e i danni da loro stessi provocati. Chiamiamo tutti a collaborare, di qualunque idea politica anche diversa, ma tuttavia orientata all’unico scopo di salvare il Comune di Montenovo, per formare una Lista Unica Per l’Autonomia che sia alternativa a quello che rimane del nazional-socialismo e sostenerla convintamente, spiegando bene a familiari, amici e conoscenti il gravissimo rischio che sta correndo il nostro paese ridotto com’è dopo un trentennio di amministrazioni rosse, salvo pochi anni di intermezzo. Solo una massiccia mobilitazione popolare potrà scongiurare il pericolo ormai definitivo, imposto artificiosamente da ciò che rimane della maggioranza conquistata dalla sinistra a causa del tradimento civile, politico e istituzionale dai dimissionari di alcuni anni fa, senza passare attraverso l’unico strumento di Liberà, Autonomia e Giustizia, che è il Referendum popolare, che i nazional-socialisti negano. Appena eletta, la nuova maggioranza proporrà immediatamente un Referendum abrogativo per ascoltare la volontà vera dei compaesani e, se gli altri sindaci PD dovessero negarlo, revocherà immediatamente le delibere e la firma che ha incautamente apposta il sindaco che purtroppo allora avevamo. Così ha distrutto novecento anni di Libertà, di Autonomia e di Giustizia paesana: l’esatto opposto di quello che fece l’eroico sindaco Bruno e i suoi 58 eroici amici montenovesi che fra il 1240 e il 1252 si opposero strenuamente allo scomunicato imperatore ghibellino jesino Federico II, nipote del tenebroso Federico I Barbarossa, che aveva invaso con le sue milizie teutoniche e mussulmane le nostre Valli del Misa e del Nevola per schiacciare sotto il tallone dell’invasore il libero Comune di Montenovo. Come spiega il volume numero 7 della collana dei testi del Centro di Cultura Popolare e scritto da Alberto Fiorani e padre Rolando Maffoli o.f.m. dal titolo Il processo del 1252 per l'incastellamento di alcune famiglie barbaresi a Montenovo, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1981, pp. 64, con l’invito a leggerlo, copiarlo, distribuirlo ad amici e parenti affinchè tutti sappiano la nostra gloriosa storia locale antica, della quale dobbiamo tutti essere orgogliosi. Non disperdiamo la memoria di quei fatti gloriosi e opponiamoci uniti, come seppero fare ottocento anni fa i nostri eroici predecessori contro l’invasore nipote del Barbarossa, ai nuovi invasori rossi senigalliesi del Partito Deformatico per difendere la Libertà di Montenovo, oggi messa sciaguratamente in pericolo. Viva e sopravviva Montenovo. Viva montenovonostro.

da montenovonostro

 

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    Ma non serve chiudere la stalla quando il bove è fuggito.