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Home Comunità Scelta Popolare Provincia: Per “Scelta Popolare” c’è troppa deferente acquiescenza
Provincia: Per “Scelta Popolare” c’è troppa deferente acquiescenza PDF Stampa E-mail
Lunedì 23 Aprile 2012 16:13

Per Scelta Popolare c’è troppa deferente acquiescenzaDal Circolo di Scelta Popolare di Ostra Vetere riceviamo la seguente comunicazione: "La stampa regionale riporta con grande rilievo la notizia della lettera, inviata da una rappresentanza delle forze politiche provinciali che a livello nazionale sostengono il Governo Monti PD PDL UDC e indirizzata alla Ministro Cancellieri sulla Riforma delle Provincia e in particolare sulla situazione relativa alla Provincia di Ancona. La riportiamo integralmente: “Preg. Ministro, in qualità di dirigenti politici provinciali dei partiti PD, PDL, UDC e di rispettivi capigruppo consiliari nel Consiglio Provinciale di Ancona, che andrà alla scadenza naturale del mandato elettivo ricevuto nel maggio 2007 tra poco più di un mese, ci permettiamo di sottoporLe alcune considerazioni di carattere politico, consapevoli della sua autorevolezza e della sua grande esperienza professionale nel governo del territorio. Le Province in questi anni 150 hanno dato un contributo concreto allo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale dei territori e del Paese, grazie anche alla qualità dei servizi offerti e al peso degli investimenti sul fronte della viabilità, dell'edilizia scolastica, della difesa del suolo, dell'ambiente e per il ruolo svolto sulle crisi aziendali, sulle politiche per lo sviluppo. Senza dubbio però, l'ente Provincia per come noi oggi lo conosciamo va riorganizzato, unitamente all'intero sistema istituzionale del Paese; ciò allo scopo di rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini in un'epoca in cui la società, l'economia ed i territori hanno caratteristiche profondamente diverse da quelle del ventesimo secolo. E' evidente che contemporaneamente bisogna lavorare alla razionalizzazione e, dove possibile, all'eliminazione degli uffici periferici e intermedi della pubblica amministrazione statale. Riteniamo che anche nel futuro la Provincia dovrà continuare a svolgere una funzione importante sul versante dell'area vasta, per gestire competenze complicate e delicate che non sono risolvibili nell'ambito delle singole municipalità. L'approvazione in Consiglio dei Ministri del ddl sul nuovo sistema elettorale delle Province, segna un primo passo, importante, lungo il cammino delle riforme per la riorganizzazione dello Stato. Tuttavia la tempistica incerta rispetto all'approvazione in Parlamento del Ddl non garantisce agli enti in scadenza, tra i quali il nostro, di trovare nell'immediato una soluzione a un possibile vuoto amministrativo e di direzione istituzionale, derivante dalla scadenza naturale degli Organi eletti e ad una ancora non definita modalità di continuità di direzione e rappresentanza istituzionale dell'ente. Questo a nostro avviso rischia di rendere meno efficace ed efficiente, e meno coordinato e programmato, il lavoro della struttura amministrativa dell'ente nel quotidiano impegno a servizio della comunità e del territorio. La straordinaria fase di crisi economica che sta attraversando il Paese, i cui risvolti toccano con forti problematicità il nostro territorio, chiede alle amministrazioni locali un forte impegno nella capacità di intervento e nella programmazione delle azioni rivolte sia alle singole persone, sia alla società nelle sue molteplici articolazioni organizzate, che solo la presenza costante nel territorio di rappresentanti politici e figure istituzionali riconoscibili dai cittadini possono rendere certe e continue. Riteniamo infatti che un eventuale commissariamento dell'ente dovrà essere il più limitato possibile nel tempo, al fine di procedere entro l'autunno del corrente anno all'elezione del nuovo organismo. Difatti riteniamo necessario affidare, nel caso delle Province in scadenza, quanto prima il governo del territorio ad organi con piena legittimazione, democraticamente eletti e pertanto titolati a quella pienezza di poteri programmatori di indirizzo e di controllo, oggi più che necessari. Parallelamente a tutto questo chiediamo di far giungere contestualmente a compimento anche l'iter parlamentare di approvazione della Carta delle Autonomie, per quanto riguarda le competenze che rimangono in capo alle nuove province e per rispondere in modo concreto alle esigenze della comunità tutta. Nel ringraziarLa per l'attenzione che vorrà riservare a queste nostre riflessioni, mosse esclusivamente da una responsabile attenzione ai bisogni dei cittadini del nostro territorio, Le formuliamo i migliori voti augurali per il lavoro che sta svolgendo a servizio del Paese, e porgiamo ossequiosi saluti. Emanuele Lodolini, segretario provinciale PD, Giacomo Bugaro, coordinatore provinciale PDL, Claudia Domizio, segretario provinciale UDC, Leonardo Animali, capogruppo provinciale PD, Ivana Ballante, capogruppo provinciale AN-PDL, Paolo Lovascio, capogruppo provinciale FI-PDL, Carlo Canneta, capogruppo provinciale UDC". Scelta Popolare commenta così: "Ma quanta deferente acquiescenza! Per sapere come andrà a finire, basta vedere i risultati della riforma sanitaria con l'istituzione delle Associazioni dei Comuni e poi delle ULSS, USL, ASL, ASUR, che da organi di partecipazione democratica elettiva, seppure di secondo grado, è giunta a nominare amministratori unici superpagati e superincapaci a rendere spediti i servizi sanitari: ci vogliono ben cinque mesi di attesa per un esame clinico! Adesso vogliono riformare anche le Province e produrranno lo stesso risultato. E i nostri ineffabili amministratori pubblici che fanno? Si prostrano deferenti! C'è qualcosa (molto e troppo) che non va!".

 

 

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    Ma non serve chiudere la stalla quando il bove è fuggito.