Ostra Vetere: Scelta Popolare sulla crisi finanziaria e la proposta della Dottrina Sociale |
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Giovedì 30 Agosto 2012 18:14 |
Dal Circolo di Scelta Popolare di Ostra Vetere riceviamo la seguente comunicazione: “La stampa internazionale di questi giorni dà grande rilievo alla Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale, nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale. La crisi ha spinto il mondo in una direzione estremamente problematica anche per la pace a causa di un liberismo economico senza regole e senza controlli. Ciò poichè una ideologia di "apriorismo economico", partendo dalla teoria le leggi di funzionamento del mercato e dello sviluppo capitalistico, ne esaspera gli aspetti senza
confrontarsi con la realtà. Questo rischia di diventare uno strumento subordinato agli interessi dei Paesi che godono di una posizione di vantaggio economico e finanziario. La Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace conferma l’esistenza di istituzioni e imprese che, grazie al loro potere e alle informazioni asimmetriche che “costruiscono”, assumono di fatto una posizione di vantaggio economico e finanziario in conflitto di interessi. È il conflitto di interessi che ha permesso alla più grande banca d’affari, la Goldman Sachs, di passare indenne nei processi per i drammi sociali, economici e finanziari provocati con i mutui subprime, attraverso le manipolazioni del mercato mondiale e per le responsabilità nell’aver provocato, con i soldi dei contribuenti, la nazionalizzazione dell’Aig, una delle più grandi compagnie di assicurazioni a livelli mondiale, per aver stipulato polizze assicurative speculative a copertura di titoli finanziari falliti. Il conflitto di interesse, con l’ausilio dei grandi media, anche loro controllati nella proprietà dalla grande finanza, provoca il sonno della ragione e della morale, e spinge gli animal spirit (nel senso keynesiano) ad emergere contro il bene comune. Quel che più impressiona è come non ci si accorga che insieme all’elementare ed errata ideologia che vede nel ‘mercatismo’ la risoluzione di tutti i problemi, nè si comprenda come l’utilitarismo filosofico non sia la risposta al problema della crisi ma è piuttosto la causa della crisi. In questi ultimi anni si è affermata la convinzione che la massimizzazione dell’utilità e la logica del conflitto di interessi sia “normale” anche per i legislatori, i quali, invece, dovrebbero non pensare al proprio tornaconto, ma al bene comune, sulla scia di quanto affermava De Gasperi: “il politico è quello che guarda alle prossime elezioni, lo statista è quello che guarda alle prossime generazioni”. Ben diverso è quindi il giudizio fra "il politico" e "lo statista". E Scelta Popolare vuole attenersi all'insegnamento di De Gasperi, alternativo al liberismo dilagante di una nuova falsità ideologica: l’idea che la felicità sia un atto individualistico ed egoistico, con la prima aberrante conseguenza che nessuno debba essere forzato ad aiutare altre persone. Tassare i ricchi per aiutare i poveri significa violare, secondo questa logica aberrante, il loro diritto a far ciò che vogliono con la loro proprietà. Queste tesi, che giustificano la centralità del conflitto di interessi, oltre a distruggere i diritti e i valori fondamentali della civiltà occidentale fondata sui valori cristiani, costituiscono le basi inconsce delle moderne e postmoderne visioni economico-politiche del pensiero unico dominante. Scelta Popolare ritiene che su queste grandi questioni di oggi tutti hanno il dovere di riflettere a lungo e la società non può essere posta di fronte all'alternativa unica fra liberismo e socialismo. Occorre una terza posizione intermedia tra le due estreme". |