Scelta Popolare: bocciato dalla Consulta il Lodo Alfano |
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Mercoledì 07 Ottobre 2009 17:37 |
Dal Circolo di "Scelta Popolare" di Ostra Vetere riceviamo il seguente commento sulla bocciatura del Lodo Alfano da parte della Consulta: "Il Lodo Alfano è incostituzionale: la Consulta lo ha bocciato per violazione dell'art. 138 della Costituzione, che impone l'obbligo a utilizzare una legge costituzionale per modificare la
costituzione e non una semplice legge ordinaria, come quella usata per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato. La Costituzione è stata violata dal Parlamento anche perchè non è stato rispettato il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge stabilito dall'articolo 3. La decisione è stata presa a maggioranza: nove giudici si sono espressi per la incostituzionalità, sei per la legittimità costituzionale. Così si riaprono due processi a carico di Berlusconi nei quali il premier è imputato per corruzione in atti giudiziari e per reato societari nella compravendita dei diritti televisivi Mediaset. Il comunicato della Consulta - Questo il comunicato dei giudici della Consulta: "La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma". Tra qualche settimana si conosceranno le motivazioni della decisione della Corte, quando il giudice relatore, Franco Gallo, le avrà messe nero su bianco per poi sottoporle nuovamente al voto dei giudici in camera di consiglio. E' indubbiamente una doccia fredda su Berlusconi, sul governo e sulla maggioranza: non sono tollerate "leggi ad personam". Ora si apre una delicata fase politica i cui sbocchi sono imprevedibili, poichè da una parte e dall'altra si assisterà a strumentalizzazioni e forzature, dall'esito forse eclatante. Se possiamo permetterci un commento a caldo è che questa cosiddetta "seconda Repubblica", che poi tale non è, di certo è molto più arruffona e cervellotica della cosiddetta "prima Repubblica": la smania di cambiare a tutti i costi fa spesso imboccare strade contorte e di dubbia efficacia. Sarebbe ben diversa la prospettiva se si tornasse a una concezione alta della politica, a servizio dell'interesse generale e non del particolare, di tutti e non di uno solo. Questo vale tanto per una parte quanto per l'altra: destra e sinistra fanno a gara a complicare le cose". |