Dal Mondo: La vendetta del “dittatore” si ritorce contro le aziende italiane |
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Domenica 11 Aprile 2021 16:58 |
Lo ripetiamo, l'uscita improvvida del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Mario Draghi, che ha definito il Presidente turco Erdogan un "dittatore", è stata del tutto inopportuna se non addirittura catastrofica, sia per un minimo di diplomazia che deve sempre intercorrere fra i vertici internazionali, che per le conseguenze che tanta inopportunità non possono non provocare nei rapporti fra gli stati. Ci sono modi ben diversi per esprimere i medesimi concetti.
Sia chiaro: come Scelta Popolare non abbiamo alcuna stima per il Presidente turco Erdogan, troppo lontani sono i nostri principi democratici e cristiani rispetto ai suoi metodi gestionali musulmani. Anzi, lo diciamo esplicitamente: nemmeno apprezziamo l'idea che è andata maturando negli anni scorsi di un possibile ingresso della Turchia nella Unione Europea: troppo distinti e distanti sono i criteri istituzionali e politici, oltre che ideologici, fra quel Paese, che è Asia a tutti gli effetti, anche se ha una piccola porzione di territorio anche in Europa. Fatte queste premesse, confermiano tutto quanto abbiamo già scritto sull'argomento (http://www.ccpo.it/comunita/scelta-popolare/59464-dalleuropa-ecco-il-modello-ugualitario-di-genere-che-vige-nella-turchia-mussulmana) (http://www.ccpo.it/comunita/scelta-popolare/59479-dal-mondo-oddiomamma-sapevamo-che-la-politica-doveva-essere-diplomatica). E come purtroppo temevamo non manca la reazione, certo ingiustificata e abnorme, di Erdogan che ha bloccato importanti forniture commissionate a aziende italiane. Ma chi glielo ha fatto fare a Draghi? Cose che succedono a chi non ha un minimo di preparazione politica. Se dovessimo fare un paragone piccolo piccolo sta succedendo fra Europa e Turchia quello che era già successo in paese da noi con la disamministrazione che purtroppo abbiamo.
da Scelta Popolare |