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Home Comunità Scelta Popolare Dall’Italia: Napoleone, Mussolini, Masaniello. E ora Grillo che “apriva” il Parlamento come scatola di tonno
Dall’Italia: Napoleone, Mussolini, Masaniello. E ora Grillo che “apriva” il Parlamento come scatola di tonno PDF Stampa E-mail
Lunedì 19 Aprile 2021 18:07

Dall’Italia: Napoleone, Mussolini, Masaniello. E ora Grillo che “apriva” il Parlamento come scatola di tonnoFinisce sempre così. Nei momenti di difficoltà collettiva l’opinione pubblica si appiglia a ogni “novità” pur di cambiare. E la “novità” si presenta sempre allettante, coinvolgente, promettente, risolutiva. Poi la “novità” si trasforma in quello che è sempre stata: una terribile infatuazione deludente, quando non peggio. Perché dopo la “novità” arriva sempre la delusione. Si è sempre verificato così, da che mondo è mondo. A tutti i livelli, da quelli locali a quelli nazionali e internazionali. Ricordate la terribile infatuazione della Rivoluzione Francese di due secoli fa? Aveva fatto sollevare le masse sotto la spinta di tanti demagoghi che avevano innescato la più clamorosa delle rivolte sociali ed è poi finita in un bagno di sangue, fra le cui prime vittime gli stessi promotori della “repubblica” contro i re e la monarchia. E’ finita poi con introdurre l’ “impero”, addirittura, con Napoleone, altra “novità” travolgente la cui azione “travolse” davvero l’Europa, ma finì con lui sperduto in esilio in un’isoletta minuscola in mezzo all’enormità dell’Oceano. La stessa cosa successe un secolo dopo, un secolo fa, con la “rivoluzione” nazional-socialista di Mussolini in Italia e di Hitler in Germania. Anche allora le “novità” avevano smosso l’incondizionato consenso di larga parte dell’opinione pubblica di allora, che osannava senza ritegno i due “innovatori”, fra cui il nostro che aveva addirittura ricreato un “impero” nella sperduta Africa Orientale. E sappiamo come finì: con il terribile bagno di sangue della seconda guerra mondiale e con le due “novità” finite, una, fucilata durante la precipitosa fuga a Dongo e l’esemplare impiccagione successiva a Piazzale Loreto a Milano e, l’altra “novità”, suicida nel bunker della Cancelleria in cui si era rintanato l’altro, dopo le terribili devastazioni belliche. Ma potremmo andare ancora un po’ più lontano nel tempo, fin nel Regno delle Due Sicilie nella Napoli spagnola di quattro secoli fa, quando il bisogno di “novità” rispetto alle prevaricazioni sociali si sfogò con la rivolta del “capopopolo” Masaniello, aprendo così la strada alla proclamazione dell'effimera e filofrancese Real Repubblica Napoletana. Capito? “Real Repubblica”, cioè la sintesi degli opposti tra monarchia e repubblica. Funambolismo lessicale, ma anche strafottenza politica, si dirà. Masaniello, giovane e ignorante pescatore e pescivendolo come il padre, sollevò la popolazione contro la nuova tassa sulla frutta che spinse i popolani napoletani alla rivolta e a impossessarsi di alcuni cannoni, mentre la plebe si vendicò sul fratello del duca, don Giuseppe Carafa che, dopo essere stato ucciso, fu decapitato e la sua testa fu portata in trionfo da Masaniello, tra le acclamazioni ed i festeggiamenti dei popolani fino a Palazzo Reale per incontrare il viceré. Durante l'incontro, dopo un infruttuoso tentativo di corruzione, il pescatore Masaniello fu nominato Capitano generale del fedelissimo popolo napoletano. Iniziò da quel momento a frequentare la corte spagnola, coperto di onori dai nobili e dallo stesso duca. I suoi abiti non erano più quelli di un pescivendolo ma quelli di un nobiluomo, e sotto la sua casa a Vico Rotto venne eretto un palco dal quale poteva legiferare a suo piacimento in nome del re di Spagna. Questo improvviso e clamoroso successo non lo risparmiò dall'ostilità di alcuni suoi ex-compagni di lotta, che di nascosto tramavano la sua eliminazione, tanto che dovette cercare inutilmente di difendersi dalle accuse di pazzia e tradimento che quegli gli muovevano dalla strada. Ma fu freddato ad archibugiate, il corpo decapitato, gettato in un fosso, mentre la testa fu portata al viceré a Palazzo Reale come prova raggelante della sua morte. Non sappiamo che tipo di pesce pescasse il pescatore pescivendolo Masaniello, tantomeno se quel pesce fosse tonno. Né sappiamo quanta similitudine ci sia tra il suo pesce, forse tonno, e quello che un altro capopopolo rivoluzionario voleva andare a tirar fuori dalle scatolette in Parlamento. Sappiamo però bene che l’attuale “rivoluzione” e “novità” da qualche anno ci sciorina altro genere di sorprese, dai monopattini da città alle sedie a rotelle per scuole, dopo aver attraversato a nuoto anni fa lo Stretto di Messina. Né sappiamo quanta lucidità permanga nella testa di un comico-capopopolo che, come Masaniello, lancia proclami alla nazione da casa sua ma usando la TV del popolo, e raggelando tutti, in difesa di un figlio indifendibile accusato di violenza sessuale di gruppo. Beppe Grillo, il fondatore del Movimento5Stelle-“novità” è esploso letteralmente di rabbia in un video televisivo dedicato alla vicenda del figlio Ciro. Il passo falso televisivo della “novità” di Grillo è scandaloso e di fatto indifendibile, tanto da aver immediatamente registrato una caterva di giudizi critici sconcertati, sconcertanti e giustamente critici. Anche da parte di alcuni esponenti del suo stesso Movimento. Ai quali giudizi aggiungiamo anche il nostro: come Scelta Popolare ci dissociamo duramente dalle ingiustificabili e irritanti parole televisive di Grillo e chiediamo anche come sia stato possibile che un simile servizio sia stato mandato in onda dalla Rai, servizio pubblico. Il video di Beppe Grillo è scandaloso. Noi siamo garantisti e crediamo che la giustizia debba fare il suo corso, affermando il principio della presunzione di innocenza sempre e per tutti. Anche per il figlio di Grillo, cui Grillo stesso avrebbe fatto bene a dargli due sculacciate al bisogno, anziché proporgli deplorevoli esempi giustificatori. Invece ha ritenuto di poterlo pubblicamente scagionare con i più beceri luoghi comuni sessisti e ignobilmente malsani a detrimento della vittima. E ora attendiamo di sapere che fine farà il Masaniello-Grillo contemporaneo.

da Scelta Popolare

 

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