Dall’Italia: Bufera a cinque stelle |
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Mercoledì 30 Giugno 2021 17:47 |
Lo spettacolo delirante della politica nazionale di quest'ultimo trentennio trova oggi la sua sintesi eclatante nella bufera che travolge il partito-non partito che sognava di aprire le scatolette di tonno in Parlamento e rischia di trovarsele vuote, perchè un potente non-iscritto non sta più al gioco e non vuole essere strumentalizzato, così dice. Gli replica il padre-padrone che lui sarà pure un conte, ma certo non è un generale se non ha i soldati al seguito. S'era mai vista o sentita una botta altrettanto fragorosa in politica? Mai. E adesso che si fa? Per l'Elevato “vanno affrontate le cause per risolvere l'effetto ossia i problemi politici (idee,
progetti, visione) e i problemi organizzativi (merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente). E Conte, mi dispiace, non potrà risolverli perché non ha né visione politica, né capacità manageriali”. Grillo ha deciso: l'ex premier “non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione”, scrive rivolgendosi alla base, ma soprattutto agli eletti, ai parlamentari. Lo spettro della scissione più che aleggiare, in casa Cinquestelle, è un dato di fatto: Grillo sta chiedendo a tutti ‘o con me o con lui’. Grillo annuncia la bomba, e cioè di aver indetto “la consultazione in rete degli iscritti per l'elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau”. “Ho chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento di detta votazione sulla Piattaforma Rousseau e lui ha accettato”. “Il voto su qualsiasi altra piattaforma esporrebbe il Movimento a ricorsi in Tribunale per la sua invalidazione, essendo previsto nell'attuale statuto che gli strumenti informatici attraverso i quali l'associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti sono quelli di cui alla Piattaforma Rousseau (art. 1), e che la verifica dell'abilitazione al voto dei votanti ed il conteggio dei voti sono effettuati in via automatica dal sistema informatico della medesima Piattaforma Rousseau (artt. 4 e 6).”. Insomma, per Conte e i maggiorenti del M5s a lui legati: se restano nel M5s (nome e simbolo di Grillo, piattaforma che, presto, tornerà quella di Rousseau), devono sottostare alle sue condizioni capestro, se se ne vanno devono ricominciare da zero. Il rischio di scissione mai come ora appare tangibile. Soprattutto se Conte dovesse fare un passo avanti, decidendo di farsi un suo partito. E sarà la fine del partito-non partito. Questa è la politica attuale. o meglio, come è stata ridotta in questi ultimi anni. Era meglio la Prima Repubblica, anzichè questa Seconda, o Terza, o Quarta ... certo non Quinta stella.
da Scelta Popolare |