Ostra Vetere: Anniversario della Vittoria e del Milite Ignoto all’Altare della Patria il 4 novembre 1921 |
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Venerdì 04 Novembre 2022 18:48 |
La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate è celebrativa nazionale italiana e fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale 1915-1918, evento bellico considerato il completamento del processo di unificazione risorgimentale, che permise all'Italia l'annessione di Trento e Trieste. Per tale motivo, l'intervento italiano nella prima guerra mondiale è considerato la quarta guerra di indipendenza italiana. La festa è celebrata il 4 novembre, data dell'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti (firmato il 3 novembre 1918), che sancì la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia. In quella occasione venne redatto il Bollettino della Vittoria: «Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12; Bollettino di guerra n. 1268. La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore
per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.» (Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito). Nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all'Altare della Patria a Roma.
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