Ostra Vetere: E’ morto l’onorevole Arnaldo Forlani, il segretario DC che sfiorò il Quirinale |
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Venerdì 07 Luglio 2023 19:32 |
Ultimo segretario politico della Democrazia Cristiana, con la morte dell'onorevole Arnaldo Forlani se ne va uno degli esponenti di primo piano della prima Repubblica. Ieri è deceduto all’età di 97 anni. Marchigiano nato a Pesaro, laureato in giurisprudenza a Urbino, dopo i primi incarichi come amministratore nella città natale, alla metà degli anni '50 entrò nella Direzione nazionale del partito, scalando i vertici della Democrazia Cristiana. Forlani, nella sua lunga vita, ha avuti molti incarichi pubblici: è stato parlamentare per nove legislature dal 1958 al 1994. Fu vicesegretario del partito nel 1962, poi due volte segretario a distanza di vent'anni. La prima volta nel 1969, con De Mita vicesegretario. Fanfaniano di ferro fino agli inizi degli anni '80, nel 1982 aveva perso l'appoggio del suo mentore nella competizione congressuale con De Mita per la segreteria del partito. Già presidente del Consiglio dei Ministri tra il 1980 e il 1981, più volte ministro. Aveva allora fondato una nuova corrente con Gava e Scotti: il 'Grande Centro', che rappresentava dell'anima moderata della DC. La seconda segreteria, tra il 1989 ed il 1992, lo vide sostenuto dal centro doroteo appoggiato da Andreotti. Fui così artefice del cosiddetto CAF, l’asse Craxi-Forlani-Andreotti, fino alla caduta governo De Mita. Sfiorò nel 1992 l'elezione a Presidente della Repubblica mancando per pochi voti il traguardo. "Si può governare senza sembrare di stare al governo", amava dire del suo impegno in politica, perché la caratteristica di Forlani era proprio quella di chi non sembrava ambizioso, anzi, sempre un passo indietro, almeno in apparenza. Ingessato nel suo
immancabile completo grigio, aveva fama da pigro, quasi indolente, apparentemente riluttante ad assumere cariche e responsabilità. Due volte ministro per le Partecipazioni statali, tre volte ministro degli Esteri, una volta presidente del Consiglio tra l'80 e l'81, e due volte vicepresidente (nel primo e secondo governo Craxi, nell''83 e nell''86). Candidato alla Presidenza della Repubblica, nel 1992, che gli sfuggì per meno di 30 voti, prima di lasciare il campo a Oscar Luigi Scalfaro. Ultimo suo impegno pubblico quello di eurodeputato, tra i popolari europei del PPE dal 1989 al 1994. Famosi i soprannomi che gli erano stati affibbiati dagli amici della DC e dai detrattori, fuori e dentro il partito. Fra i tanti, anche quello di 'pompiere' per la sua capacità di saper smorzare i contrasti politici. Ma forse il più famoso e singolare era quello di 'coniglio mannaro' a indicare la ritrosia formale unita alla forte determinazione decisionale. Forlani confessava di essere affezionato ai soprannomi che gli erano stati attribuiti dalle cronache politiche nazionali: ''Nel colore che accompagna le vicende politiche e i loro protagonisti non mi dispiacciono, anzi, mi piacciono tutti e due''. ''Il primo – quello di ‘pompiere’, spiegava - perché si riferisce alla mia tendenza a cercare di far sempre prevalere gli elementi di convergenza rispetto ai motivi di contrasto: quindi, spegnere gli incendi''. Quanto al secondo soprannome di 'coniglio mannaro', Forlani spiegava: ''Questa definizione fa riferimento al grande, monumentale romanzo di Bacchelli, non mi dispiace il sostantivo che può far riferimento al carattere mite, non protervo, mentre l'aggettivo sottolinea la capacità di essere duro e intransigente quando c'è la necessità di difendere valori e ragioni importanti''. Durante la sua vita politica venne più volte a Ostra Vetere per l’amicizia che lo legava all’allora Sindaco Alberto Fiorani. L’associazione politica locale di Scelta Popolare, erede della Democrazia Cristiana, lo piange nella scomparsa, mentre ne conserva il ricordo e ne custodisce la lezione politica. Mancherà a tutti noi.
da Scelta Popolare |