UDC un po' di qua e un po' di là, mentre il PD si sfalda |
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Venerdì 15 Gennaio 2010 09:06 |
Entrano nel vivo le candidature regionali, ma è solo a Roma che si discute e si decide. In periferia tutto tace, o quasi. Se il Pdl fatica a sciogliere i nodi delle candidature in alcune regioni, i centristi dell'Udc di Casini prendono le distanze dal centrodestra e Berlusconi medita di fare a meno di loro. Ancora nessun accordo col Pdl in Lazio, dove è candidata è Renata Polverini che l'Udc appoggia per un accordo raggiunto con lei ma non con il Pdl, mentre in Puglia l'Udc sosterrebbe il candidato del centrosinistra Francesco Boccia. Per l'Udc si profila anche l'allettante offerta della guida della regione Calabria da parte di Pierluigi Bersani, mentre Ciriaco De Mita è
possibilista in Campania, dove il centrodestra fatica a trovare un'intesa e l'appoggio da parte del partito di Casini non è affatto scontato. Davvero l'Udc sta "un po' di qua e un po' di là", come affermava il Premier Silvio Berlusconi dal palco di Piazza Duomo poco prima di essere colpito dalla statuetta? L'argomento è stato trattato nel corso dell'incontro di ieri ad Arcore: "Berlusconi e Fini sono concordi nel contestare la linea del doppio forno dell'Udc, per entrambi è inaccettabile", ha detto il ministro della difesa Ignazio La Russa. Ma le novità non sono solo queste: a destra continuano le divaricazioni fra Fini e Berlusconi, mentre a sinistra Bersani deve prendere atto del progressivo sfaldamento del PD: aveva iniziato il senatore Villari confluito nel gruppo misto, ha fatto seguito il parlamentare abruzzese Mantini verso l'Udc, poi Rutelli, che non sa ancora con chi stare, quindi è uscita la onorevole Bianchi che è entrata nell'Udc, adesso è la volta degli onorevoli Lusetti e Carra, anche loro confluiti nell'Udc. Infine anche il consigliere regionale campano Pasquale Sommese, primo degli eletti in Italia per numero di preferenze è in procinto di aggregarsi alla compagine centrista. Qualcuno afferma che "il PD è morto e ancora non lo sa". |