Marche: La Regione presente al XXV Salone internazionale del libro di Torino |
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Sabato 12 Maggio 2012 16:41 |
Per la Venticinquesima edizione del salone internazionale del libro di Torino lo stand della Regione Marche regala un’immersione virtuale nelle stanze delle “sudate carte” di Giacomo Leopardi: la sua Biblioteca, in occasione delle celebrazioni del Bicentenario dell’apertura al pubblico, è stata riallestita a Torino, ricreata fedelmente con immagini fotografiche nell’area delle presentazioni dei libri e degli eventi. E proprio ‘Dalla Biblioteca di Giacomo alla public library’ è il tema che Giunta e Consiglio hanno proposto per raccontare l’editoria e lo stesso profilo culturale delle Marche, attraverso le biblioteche, fino alle ultime novità della tecnologia digitale, altro filone tematico dal titolo
‘Vivere in rete’. “Torino rappresenta una grande occasione di riflessione sull’importanza del libro e della lettura – dichiara l’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini – sono una bussola di riferimento per orientarsi nel mare della rete”. Oggi è Leopardi il protagonista dello stand: “La straordinaria portata della figura e delle opere di Giacomo Leopardi – dice Marcolini - è un patrimonio dell’umanità di cui le Marche vantano con orgoglio i natali. É nel nome del poeta di Recanati che proseguiamo quel percorso avviato dalle politiche culturali di rilancio e investimento in cultura quale ‘materia prima’, eccezionale motore di sviluppo economico e di promozione del territorio”. L’incontro di questo pomeriggio è stato dedicato alla Mostra di Recanati “Giacomo dei libri. La Biblioteca Leopardi come spazio delle idee” a cui, oltre a Marcolini, hanno preso parte Vanni Leopardi e Fabiana Cacciapuoti, curatrice della mostra. Si è voluto dare vita – chiarisce l’assessore – a una mostra incentrata sulla formazione della biblioteca, sul labirinto culturale così come trovato e successivamente esplorato e interpretato dal giovane poeta, tendendo alla valorizzazione della stessa e del rapporto fra la struttura culturale e il territorio, e poi come testimonianza dell’influenza della cultura del ‘700 francese in Italia. Il progetto di mettere in relazione la biblioteca di Leopardi con quella che fu luogo di origine di riflessioni dell’altro grande autore, Jean Jacques Rousseau, ha permesso di avviare rapporti di collaborazione con la città di Geneve. |