Ostra: Da Barabba a Gesù. Convertito da uno sguardo |
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Sabato 12 Maggio 2012 16:48 |
Il Centro Culturale "Simona Romagnoli" di Ostra invita alla presentazione del libro "Da Barabba a Gesù, Convertito da uno sguardo", sabato 12 maggio alle ore 18 al Teatro “La Vittoria” di Ostra in collaborazione con l’Oratorio “Sacro Cuore” e con il Patrocinio del Comune di Ostra. Il libro verrà presentato dall’autore Pietro Sarubbi. «Barabba non parla perché non ha più parole, ha urlato tutto il suo fiato per l'ingiustizia subìta. Barabba non è un ladrone, ma è un nobile discendente del capo degli Zeloti… è stato fatto prigioniero e torturato fino a essere trasformato in una bestia e come le bestie non ha parole, ma esprime tutto con gli occhi. Per questo ti ho scelto, per fare il mio Barabba. Dovrai apparire come una belva, ma in fondo ai tuoi occhi ci deve essere lo sguardo di un uomo onesto». Ricorda così, l’attore Pietro Sarubbi, le parole del regista Mel Gibson sul set de La Passione di Cristo. All’artista che osava domandare una parte più corposa, almeno una
qualche battuta da mettere in bocca all’uomo liberato al posto di Gesù, Gibson risponde di non domandare oltre. Sarubbi ha taciuto, com’era scritto nel copione. Nella pellicola ha portato solo il suo sguardo smarrito, incredulo e drammatico. Il volto rovinato, pesto. Di un poveraccio salvato da un innocente messo a morte. Come il personaggio che interpretava nel kolossal americano, così, in un certo senso, lo stesso Sarubbi è stato cambiato da un evento in cui apparentemente non ha avuto alcuna parte attiva. Nel libro in uscita in questi giorni l’attore italiano racconta la storia della sua conversione, avvenuta proprio dopo l’esperienza della partecipazione al film sulla Passione di Cristo. Da Barabba a Gesù. Convertito da uno sguardo (Itaca, 160 pagine, 12,50 euro) è la storia di una vita cambiata in una circostanza fortuita, in cui addirittura l’attore rivendicava un maggior protagonismo. E in cui ha finito per riconoscere che il maggior protagonismo di cui un uomo può essere capace è quello di accettare su di sé lo sguardo salvifico di Gesù. E di seguirlo. |