Rigassificatori, la posizione della Regione Marche |
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Martedì 26 Gennaio 2010 09:44 |
Sicurezza delle comunità, salvaguardia ambientale, difesa dell'ecosistema marino: sono i cardini della politica regionale in merito alla realizzazione di rigassificatori nelle Marche. Senza "l'assoluta garanzia" del rispetto di queste condizioni, la regione non darà l'intesa al governo nazionale per la realizzazione degli impianti sul proprio territorio. La giunta regionale ha riconfermato questa
decisione, ribadendo gli impegni e gli orientamenti già espressi in altre occasione e recependo una comunicazione del presidente Gian Mario Spacca. Accettare la valutazione di due progetti presentati (Gaz de France, al largo di Porto Recanati, Api di Falconara) non significa anticipare le conclusione dell'iter istruttorio. Insieme alla fattibilità tecnica e alla conoscenza degli investimenti necessari, la regione richiede l'integrale rispetto dell'ambiente e la tutela dei cittadini. Su questo fronte, la giunta regionale pretende chiarimenti, tecnici e scientifici, in merito all'enorme utilizzo dell'ipoclorito di sodio per assicurare la funzionalità degli impianti di rigassificazione. Il timore è che lo sversamento in mare di questo composto chimico possa alterare l'equilibrio biologico marino, con conseguenze per l'ambiente, la pesca, l'attrattività dei territori. Un rischio insostenibile. Il problema non va sottovalutato - evidenzia la Regione - in quanto l'Adriatico è un mare "chiuso" e le autorizzazioni ministeriali, relative ad altri impianti, previsti sempre nell'Adriatico, sono state concesse senza un piano energetico nazionale. Il rischio da scongiurare è quello della sovrapposizione degli effetti dell'inquinamento. Pertanto la Regione Marche, prima di accedere a una eventuale intesa con il governo centrale, richiede una valutazione dell'impatto ambientale complessivo sul Mare Adriatico.
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