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Ostra Vetere: Cosa sono i saluti per l’Abate PDF Stampa E-mail
Venerdì 22 Giugno 2012 17:08

Cosa sono i saluti per l’AbateCosa è per me il saluto? – si chiede l’Abate don Mauro Baldetti nella lettera alle famiglie di questo mese - Ciao.. arrivederci.. buon giorno.. salve..  salute. Quanti sono i modi di saluto! Eppure tutti vogliono significare un dono che ci auguriamo reciprocamente. E' il bene che vogliamo quasi consegnare all'altro. Saluto deriva da una parola latina: "salus"= salvezza, salute, benessere. E' un gesto che si offre all'altro, si è contenti che l'altro vive, condivide con noi un cammino. Lo slogan di questo mese, infatti, si esprime così: “Che gioia, ci sei anche tu!". E' uno sguardo, un sorriso, una parola che ci fanno essere un po' più sereni con noi stessi e con ogni persona che incontriamo. E' veramente bello salutare, guardandoci negli occhi!” Don Mauro. Al commento dell’Abate fanno seguito alcune riflessioni di giovani: “Il saluto è un gesto solenne e importante. I diversi modi di salutarsi non sono molto rilevanti perchè il saluto è per tutti una forma di rispetto e di benevolenza. Ma un saluto non formale, come un abbraccio o un sorriso da parte di un amico, è sicuramente il saluto più gradito”, dice Chiara. “Per me il saluto è il primo approccio quando due persone si incontrano; un gesto di rispetto e di amicizia tra persone di diverse età”, afferma Michele.  “Per me il saluto è una dimostrazione di rispetto e riconoscimento verso una persona cara o verso una persona che si conosce di vista”, conclude Erika. Ci sembrano parole importanti e significative. E allora vogliamo anche noi salutarli tutti, con il primo saluto espresso dall’Abate: “Ciao”. Ciao è una parola talmente comune che nessuno ne conosce più il significato. Eppure è chiaro, deriva dell’antico dialetto veneziano e dalla formula di chiusura delle corrispondenza veneziana che terminava, prima della firma, con un deferente saluto conclusivo con cui ci si dichiarava “schiavo” del destinatario: “Suo schiavo”, in veneziano “Su sciào”, condensato in “ciao”. Cioè “tuo servo”, ovvero “mi metto a tuo servizio”. Ecco, questo è il senso più profondo del saluto: offrire al prossimo la più sincera amicizia fino al servizio completo al prossimo. Che bello! Magari tutti quelli che salutano volessero davvero mettersi a servizio del prossimo!

Alberto Fiorani

 

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