Marche: Alla Fiera di Ancona un laboratorio sulla riforma della pesca |
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Martedì 26 Giugno 2012 15:52 |
“Durante i lavori relativi al progetto Europeo Maremed, organizzati nell’ambito della 72^ Fiera Internazionale della Pesca, le Marche hanno avuto mandato dai partner di studiare l’applicabilità delle concessioni di pesca trasferibili. Una novità che, se dovesse essere realizzata, comporterà un forte cambiamento in alcuni segmenti di flotta”. Così Sara Giannini, assessore alla Pesca della Regione Marche, commentando gli esiti degli approfondimenti effettuati dai partner di Maremed, in occasione
della Fiera di Ancona. “La nuova Politica comune della Pesca, in fase di elaborazione – prosegue Giannini - introduce un sistema di concessioni di pesca trasferibili per le imbarcazioni di lunghezza superiore a 12 metri. Le concessioni saranno distribuite dagli stati membri e consentiranno al titolare di poter catturare prodotto ittico per ogni anno. Gli operatori potranno affittare o scambiare le quote. Ciò offrirà alla pesca una nuova prospettiva a lungo termine più flessibile riducendo, secondo la Commissione, la sovraccapacità di pesca. Le esperienze sperimentate in Danimarca, sin dal 2003, hanno dimostrato una riduzione fino al 50 per cento delle flotte e un incremento significativo dei profitti. Per questo è importante che vi sia uno studio dell’impatto in area mediterranea di queste novità, area in cui le caratteristiche della pesca sono notevolmente diverse rispetto a quelle dell’area atlantico – baltica ed è significativo che questo approfondimento sia stato affidato alla Regione Marche”. Gli aspetti maggiormente rilevanti rispetto alla trasferibilità delle licenze sono legati alla loro assegnazione, al rapporto con le demolizioni, al ruolo delle associazioni di produttori. La riforma della Politica comune della Pesca può rappresentare l’occasione per entrare in una nuova fase caratterizzata da una forte spinta innovativa, ma l’applicazione del sistema di concessioni di pesca trasferibili presenta in Mediterraneo alcune difficoltà applicative, per questo l’approfondimento affidato alle Marche diventa essenziale per scelte adeguate e consapevoli. Già lo scorso febbraio, durante un’audizione a Bruxelles, Sara Giannini, aveva avuto modo di sottolineare, infatti, che “sarebbe opportuno lasciare agli stati membri la scelta di adottare o meno la trasferibilità, perché nel Mediterraneo l’applicazione della misura presenta difficoltà che riguardano, oltre al rischio di concentrare le concessioni su pochi gruppi economicamente forti, anche quello di mettere in campo un sistema di difficile gestione, se liberamente lasciato al mercato. Il sistema può avere, infatti, una certa funzionalità in paesi in cui, a differenza che in area mediterranea, la pesca si rivolge solo a determinate specie”. Alle Marche è stata quindi affidata un’analisi particolarmente significativa, vista l’elevata rappresentatività dei partner Maremed, che mette a sistema esperienze e conoscenze di 14 regioni marittime, di Cipro, Spagna, Francia, Grecia e Italia. Una collaborazione avviata nel 2006 per contribuire all’elaborazione e all’attuazione di una politica marittima integrata nel Mediterraneo.(f.b.) |