La delegazione del governo italiano visita Israele |
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Lunedì 01 Febbraio 2010 11:17 |
E' iniziata la visita di tre giorni in Israele da parte del presidente del consiglio dei ministri italiano Silvio Berlusconi che è atterrato a Tel Aviv, accompagnato da sei ministri per quello che è il primo vertice intergovernativo fra i due paesi. La delegazione italiana è stata accolta da Benjamin Netanyahu. Tre le direttrici sul Medio Oriente tracciate da Berlusconi: fermare la politica degli insediamenti in Cisgiordania, dialogare con la Siria partendo dalla restituzione delle alture del Golan e
mandare un chiaro segnale all'Iran sul nucleare attraverso un rafforzamento delle sanzioni Onu. In aeroporto Berlusconi ha tenuto un breve discorso: «Ho un sogno, che Israele possa entrare un giorno nell'Unione europea». Con queste parole si è rivolto al primo ministro israeliano, «l'amico Benjamin» Netanyahu, aggiungendo poi: «Sono qui per testimoniare il nostro amore verso Israele. Abbiamo l'orgoglio di essere noi, con la cultura giudaico-cristiana, alla base della civiltà europea». Berlusconi ha visitato il Memoriale dell'Olocausto Yad Vashem e ha ravvivato la fiamma eterna nella Sala della Memoria per ricordare i sei milioni di ebrei vittime dello sterminio nazista. Ma essere vicini a Israele non significa cambiare le carte in tavola: Berlusconi ha ripetuto quello che da tempo dice Fini circa le nostre presunte radici giudaico-cristiane. Siamo seri: le radici culturali europee sono cristiane, non giudaico-cristiane. |