Nucleare, il governo impugna le leggi delle regioni "denuclearizzate" |
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Sabato 06 Febbraio 2010 11:31 |
Continua il braccio di ferro per il nucleare tra Governo e Regioni. L'ultimo atto è l'impugnazione davanti alla Corte costituzionale, decisa in Consiglio dei ministri, delle leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono l'installazione di impianti nucleari nei loro territori. La dichiarazione di "denuclearizzazione", insomma, fatta dalle tre Regioni per il governo sarebbe un abuso. La decisione è stata presa su proposta del
ministro allo sviluppo economico, Claudio Scajola, e d'intesa con il ministro agli affari regionali Raffaele Fitto. Tutte e tre le regioni potrebbero essere interessati a ospitare siti nucleari, centrali o depositi di scorie radioattive, sui quali l'esecutivo mantiene rigoroso riserbo. "L'impugnativa delle tre leggi è necessaria per ragioni di diritto e di merito", ha spiegato il ministro Scajola. Non impugnare le tre leggi avrebbe costituito un precedente pericoloso perché si potrebbe indurre le Regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastrutture necessarie per il Paese". Il ministro Scajola ha preannunciato che "il Governo impugnerà tutte le eventuali leggi regionali che dovessero strumentalmente legiferare su questa materia, strategica per il Paese". "Le tre leggi regionali sono lesive della competenza esclusiva attribuita allo Stato in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, nonché nell'ambito della sicurezza e della concorrenza. E' facile prevedere le possibili reazioni.
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