Gianmario Spacca inaugura a Pechino la mostra su padre Matteo Ricci |
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Domenica 07 Febbraio 2010 14:29 |
Il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha inaugurato nel Capital Museum di Pechino la mostra itinerante "Matteo Ricci. Incontro di civiltà nella Cina dei Ming", dedicata alla figura del gesuita e missionario maceratese che fece conoscere la Cina all'Occidente, morto 400 anni fa. Fra maggio e luglio l'esposizione sarà poi a Shangai e Nanchino. Presenti all'inaugurazione il rappresentante del ministero della cultura cinese Dong Baoh Va, il vicepresidente della Commissione cultura
dell'Assemblea popolare Li Shu Wen, il vicepresidente della Democratic League Li Chong Ai, il presidente dell'Art Exhibitions China Luo Bojan, il direttore del Capital Museum Guo Xiaoling. Poco prima Spacca aveva reso omaggio alla tomba di Ricci, mentre il serata è in programma una cena di gala per 400 invitati, tra cui numerose autorità e imprenditori cinesi. L'evento culturale legato alla figura del missionario, scienziato e cartografo maceratese, conosciuto in Cina come Li Madou, si inserisce nella strategia di internazionalizzazione attiva per l'ingresso delle imprese marchigiane nel mercato cinese e per attrarre nuovi investimenti nelle Marche. "Se Matteo Ricci fosse qui oggi, in mezzo a noi - ha esordito il governatore - probabilmente inizierebbe il suo discorso così: 'siamo qui in cerca di nuovi amici. Veniamo dalla terra di mezzo dell'Adriatico, le Marche. Portiamo la nostra conoscenza e le nostre virtù. Vogliamo scambiarle con voi per costruire una comunità migliore". "Matteo Ricci - ha aggiunto - è il figlio più illustre della nostra Regione. E' una figura che onora l'Italia e l'Europa. Uomo di grande sapere, seppe farsi cinese tra i cinesi, senza mai dimenticare i valori della propria terra. Fu capace di creare un ponte fra due civiltà: Cina ed Europa e divenire simbolo del dialogo tra Oriente e Occidente. Seppe compiere un viaggio lunghissimo e pericolosissimo, dalle Marche alla corte dei Ming, dove divenne consigliere dell'imperatore. Noi intendiamo proseguire il suo insegnamento. Attraverso lo scambio delle conoscenze e delle virtù, consolidare il dialogo e l'amicizia con le città e le regioni della Cina".
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