Marche: Secondo Luchetti sulla crisi della Best Rifondazione Comunista è pretestuosa |
|
|
|
Giovedì 16 Agosto 2012 16:47 |
“Un attacco pretestuoso, mosso più da ragioni di visibilità politica che da un autentico spirito di vicinanza ai lavoratori”. È la replica dell’assessore al Lavoro, Marco Luchetti, alle critiche mosse dal Partito di Rifondazione Comunista contro la Regione, in merito alla vicenda della Best. “La vertenza è stata seguita costantemente dalla Giunta regionale che è sempre stata a fianco di chi rischia il posto di lavoro. Non siamo contigui a nessuna azienda, non avvalliamo scelte industriali che non condividiamo, ma amministriamo con coscienza e avendo ben chiaro che la salvaguardia occupazionale è uno dei pilastri su cui costruire e mantenere la coesione sociale della comunità
marchigiana. Lo dimostrano le ingenti risorse investite per l’occupazione, per tutelare i lavoratori e le loro famiglie. Grave è che Rifondazione Comunista contesti la partecipazione dell’azienda a un bando regionale, nel momento in cui quelle risorse potrebbero magari agevolare una soluzione del problema. La Regione non consente la partecipazione ai bandi a suo insindacabile giudizio. Viviamo fortunatamente in un contesto giuridico dove, indipendentemente da chi governa, si può accedere ai bandi se si dispone dei requisiti richiesti. La Best non ha vinto niente. Ha partecipato a un bando perché aveva i requisiti per farlo, il suo progetto industriale è stato valutato da una commissione di esperti e si trova, con altri, in graduatoria. Il contributo è coperto da una fidejussione bancaria, per cui i fondi pubblici sono ampiamente garantiti in caso di insolvenza e del mancato impegno dell’azienda. Tutta la questione è sempre stata portata all’attenzione delle organizzazioni sindacali nella massima chiarezza. Così come chiarezze e vicinanza la Regione ha avuto, anche la settimana scorsa, quando ha incontrato i lavoratori della Best e continuerà ad avere incontri con gli stessi lavoratori e con l’azienda. Questa è la verità, il resto sono parole in libertà, che non aiutano i lavoratori: cosa che invece sta facendo e continuerà a fare, concretamente, la Regione Marche”. |