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Ostra Vetere: Sospesi i lavori dell’antenna telefonica a Castellaro PDF Stampa E-mail
Venerdì 31 Agosto 2012 20:16

Sospesi i lavori dell’antenna telefonica a CastellaroNelle vicende, oramai quotidiane, relative all’installazione delle antenne per la telefonia, che riguardano tutto il territorio nazionale, l’ultima Amministrazione comunale coinvolta – in ordine di tempo – è quella di Ostra Vetere, che ha emesso, proprio lunedì scorso, un’ordinanza di “sospensione immediata e temporanea, ai fini cautelativi, dell’efficacia ovvero dell’esecuzione del permesso di costruire relativo all’installazione di una stazione radio base per la telefonia mobile”. Tutto ciò – si legge nella nota dell’Ufficio stampa del Comune - ai fini “di acquisire ulteriori esami, pareri ed accertamenti da parte delle Autorità competenti (ARPAM e ASUR) deputate ad effettuare per legge i controlli” e per verificare “se i dubbi prefigurati da un gruppo di cittadini trovino conferma, visto che sussistono peculiari ragioni giustificative di interesse pubblico determinate dalla necessità di tutelare prioritariamente la salute pubblica mediante, appunto, l’acquisizione di ulteriori pareri a supporto della corretta procedura portata avanti, in base alla normativa vigente, dal Comune.”  Il contesto, purtroppo, è sempre lo stesso. Da un lato, c’è la passione di tutti gli italiani per la tecnologia (iphone, ipad, smartphone) tanto che l’Unione europea ha rilevato che proprio l’Italia è al primo posto per la diffusione del telefono cellulare (152,9%), davanti a Lituania (149%) e a Lussemburgo (142%). Dall’altro, le compagnie telefoniche che, per soddisfare le richieste e offrire sempre maggiori servizi nella comunicazione, moltiplicano le loro antenne sul territorio italiano. D’altronde, è impensabile concepire una società priva di telefoni cellulari, i quali hanno apportato innumerevoli vantaggi sociali nella comunicazione e nei servizi di pronto intervento. In mezzo, però, la difesa del diritto alla salute e i cittadini, che moltiplicano legittimamente e giustamente i comitati di protesta contro le antenne appena ne trovano una sotto casa, mentre la stessa comunità scientifica si divide, non riuscendo a fornire nessuna risposta incontrovertibile riguardo la pericolosità effettiva di queste antenne. Battaglie combattute a suon di ricorsi e controricorsi, di avvocati, giudici e sentenze, che il più delle volte lasciano l’amaro in bocca, a tutti. E, infine, schiacciate in questa “battaglia” quotidiana, rimangono le Amministrazioni comunali e soprattutto i Sindaci, sia di destra che di sinistra (perché le antenne sono proprio un problema bipartisan), attanagliati dalle proteste legittime dei cittadini, da un lato, e, dall’altro, dalla mancanza di normative sovraordinate e di strumenti che possano essere omogenei, uniformi e chiari su tutto il territorio nazionale ed europeo a difesa e tutela, soprattutto, del diritto alla salute, dell’interesse generale delle comunità amministrate e dei diritti soggettivi. L’Amministrazione comunale di Ostra Vetere, però, ha deciso di coinvolgere direttamente l’Unione europea. E lo fatto proprio attraverso il suo primo cittadino Massimo Bello che a Bruxelles è di casa. Proprio in questi giorni, infatti, il Sindaco Bello ha incontrato il Vice Presidente del Parlamento europeo, On. Roberta Angelilli (nel cui Staff a Bruxelles lo stesso Bello lavora), la quale ha presentato sul caso dell’antenna di Ostra Vetere, ma più in generale sugli effetti dei campi elettromagnetici, una eurointerrogazione diretta al Commissario per l’Ambiente Janez Potocnik, al Commissario alla Salute John Dalli e al Presidente della Commissione Barroso per chiedere che “la Commissione europea ed il Consiglio diano corso ed attuazione, con la massima urgenza, ai contenuti della risoluzione dell’Europarlamento approvata il 2 aprile 2009 relativa alla tutela della salute pubblica e agli effetti sulla popolazione dei campi elettromagnetici, manifestando, prima di tutto, l’esigenza di un regolamento unico, vincolante ed obbligatorio per tutti gli Stati membri, che permetta di ridurre al minimo l’esposizione dei cittadini ai CEM in caso di ampliamento della rete infrastrutturale nel settore della comunicazione non solo con l’introduzione di un sistema normativo omogeneo, chiaro ed uniforme all’interno di tutti gli Stati membri, ma anche con l’individuazione di una serie di strumenti efficaci, anche per le Autorità locali, che permetta di salvaguardare, senza conseguenze, l’interesse generale delle proprie comunità nel rispetto dello sviluppo sostenibile.” Il Sindaco di Ostra Vetere, poi, su delega della Giunta, presenterà ufficialmente nelle prossime ore, a nome dell’intero territorio comunale, anche una petizione al Parlamento europeo ai sensi dell’art. 227 del Trattato dell’Unione europea, con cui invitare lo stesso Parlamento europeo ad adottare con urgenza un codice di norme chiare ed inequivocabili sulla questione relativa alla tutela della salute pubblica e agli effetti dei campi elettromagnetici all’interno degli Stati membri alla luce della risoluzione adottata nel 2009. Sarà lo stesso Sindaco Massimo Bello, a Bruxelles, insieme al Vice Presidente del Parlamento europeo, On. Roberta Angelilli, a incontrare a metà settembre la Presidente della Commissione Petizioni, i vertici delle Commissioni Ambiente e Salute e i Commissari competenti per materia, a cui illustrare la situazione non solo del suo Comune, ma anche quella generale. “L’Europa ha il dovere di fare chiarezza – hanno detto l’On. Angelilli e il Sindaco Bello – perché l’intero fenomeno relativo all’installazione di infrastrutture per la comunicazione e la telefonia presenta, non solo per Ostra Vetere, ma per tutti i casi esistenti, una forte carenza legislativa comunitaria, confusione tra i ruoli istituzionali e, soprattutto, incertezze dal punto di vista scientifico, che rendono impraticabile e vana ogni decisione.”

 

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