Ostra Vetere: Prosegue a Venezia la mostra di foto d’arte di Eros De Finis |
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Sabato 01 Settembre 2012 18:58 |
Prosegue fino al prossimo 28 ottobre a Venezia a Ca’ Zenobio degli Armeni la mostra d’arte fotografica, inaugurata lo scorso 4 agosto, in cui sono esposte opere del nostro Eros De Finis. Da Luigi Bonfanti abbiamo ricevuto il testo critico di Alessandro Trabucco a commento della esposizione: “L’Elemento decisivo per la fotografia resta sempre il rapporto del fotografo con la sua tecnica”. Questa fulminea frase, apparentemente “lapalissiana”, di Walter
Benjamin, è apparsa per la prima volta nel 1931, nel suo brevissimo scritto “Piccola storia della fotografia”. Un’affermazione che può permettere di riflettere sullo statuto estetico della fotografia in quanto tecnica artistica legata soprattutto a procedimenti meccanici, oltre che ad un non meno determinante intervento manuale (soprattutto nelle manipolazioni effettuate in camera oscura) nella resa finale. Anche la questione specifica sullo stile della fotografia ha suscitato nel tempo interessanti dibattiti, partendo proprio dalla differenza sostanziale tra le varie tipologie operative artistiche. Roland Barthes, nella sua Nota sulla fotografia, confessa di non poter amare “tutte le foto di uno stesso fotografo. [...] Io non potevo accedere a quella comoda nozione, quando si vuole parlare di storia, di cultura, di estetica, che si chiama lo stile d’un artista”. Ma l’analisi che il critico francese fa dello statuto linguistico della fotografia non può che suscitare delle perplessità quando il paragone cade sulla tecnica pittorica, e a favore di quest’ultima, ma in sostanza potenzialmente identica a quella fotografica, quando ci si trovi di fronte alla tela bianca oppure alla pellicola vergine prima di essere impressionata e, di seguito, proiettata sul foglio emulsionato in camera oscura. La mostra "7 ways of seeing" vuole analizzare le specificità degli approcci (o stili) al mezzo tecnologico fotografico (in un caso anche video) da parte dei 7 artisti coinvolti in mostra, Alessandro Bavari, Marco Betocchi, Carlo D’Orta, Eros De Finis, Claudio De Micheli, Giuseppe Ripa, Claudio Spoletini, 7 modi differenti ma particolarmente identificabili con ricerche complesse e ben strutturate. L’idea della Fotografia quale strumento creativo indipendente da appendici o riferimenti trova nella varietà e nella qualità delle proposte artistiche la sua stessa legittima autonomia. Nel suo imprescindibile saggio “La camera chiara”, Roland Barthes chiude la sua appassionata e fin troppo autobiografica dissertazione sulla Fotografia ipotizzando due metodi opposti utilizzati dalla società contemporanea “...per far rinsavire la Fotografia, per temperare la follia che minaccia ad ogni istante di esplodere in faccia a chi la guarda”. Il primo consiste nel considerarla arte “giacché nessun’arte è pazza”, il secondo nel banalizzarla “... al punto che di fronte a lei non vi sia più nessun’altra immagine rispetto alla quale essa possa spiccare, affermare la sua specialità, il suo scandalo, la sua follia”. A noi piace considerare questa tecnica espressiva come un medium in grado di introdurre nuove visioni e nuovi approcci alle realtà (plurale), sia concrete sia immaginarie, nulla togliendo alla sue specifiche metodologie tecno-logiche, in continua evoluzione ma anche in grado di rinnovarsi all’interno di territori già esplorati ma non per questo esauriti nelle loro infinite potenzialità. Alessandro Trabucco". |