Provincia_Ancona.jpg

Login

Chi è online

 493 visitatori online

Utenti registrati Online

No
Home Gazzetta dj Comunicati Ostra Vetere: Gazzetta dj è d’accordo con l’Ordine dei Giornalisti sulla vergogna dei servizi a pagamento
Ostra Vetere: Gazzetta dj è d’accordo con l’Ordine dei Giornalisti sulla vergogna dei servizi a pagamento PDF Stampa E-mail
Domenica 09 Settembre 2012 19:02

Gazzetta dj è d’accordo con l’Ordine dei Giornalisti sulla vergogna dei servizi a pagamentoIl nostro giornale on-line “Gazzetta dj” ancora una volta si schiera a fianco dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche a proposito della vergogna dei servizi giornalistici a pagamento commissionati da certi politici di poca sensibilità democratica: “07/09/2012 - LA VERGOGNA DEI SERVIZI A PAGAMENTO - L’Ordine dei giornalisti delle Marche ha denunciato più volte, sia nelle assemblee che con documenti pubblici, il problema della commistione fra informazione e pubblicità. Ha convocato e ascoltato anche direttori di Radio e Tv marchigiane per comunicare che i servizi a pagamento nel telegiornale sono una vergogna intollerabile. Per ribadire la posizione dell’Ordine marchigiano su questo tema ripubblichiamo il documento approvato all’unanimità dal precedente Consiglio: “Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti delle Marche valuta con preoccupazione il diffondersi di casi evidenti di commistione fra informazione e pubblicità e denuncia il dilagante fenomeno dell’informazione a pagamento nelle Tv private. Ricorda che il giornalista non può prestare la sua immagine per spot o comunicazioni pubblicitarie: ciò costituisce violazione etica che sarà sanzionata sul piano disciplinare. Troppo spesso il cittadino non è messo in grado di capire se la notizia inserita su un giornale o un Tg ha natura esclusivamente informativa o se invece è proposta solo come una merce e la pubblicazione è avvenuta dietro un corrispettivo. Fenomeno questo che, purtroppo, è diventato prassi in alcuni periodici e in molte emittenti televisive. I giornalisti, inoltre, sono pesantemente e insistentemente pressati ad assumere funzioni che non spettano loro e che, in ogni caso, mettono a rischio l’autorevolezza e la dignità del lavoro giornalistico. L’Ordine dei giornalisti delle Marche è ben consapevole che la pubblicità, nelle sue diverse forme, costituisce uno dei perni sui quali sui regge oggi il sistema dei mass media. E non va neppure demonizzata a patto che, a tutela dei lettori, siano tracciati con chiarezza i confini tra le diverse sfere del giornalismo, del marketing, del messaggio promozionale e delle relazioni pubbliche. L’Ordine dei giornalisti delle Marche ricorda che già nel 1988 è stato firmato un protocollo con le organizzazioni del settore pubblicitario (recepito nel contratto di lavoro) che prevede una trasparente separazione fra notizie e pubblicità, formulando e applicando rigorose norme di comportamento che prevedono la chiara e netta distinzione fra testi giornalistici e messaggi a finalità commerciali. Questo dilagante malcostume si verifica in modo particolare in alcune testate definite “di servizio” dove, in pratica, non esiste più la demarcazione fra notizia e messaggio pubblicitario. L’Ordine dei giornalisti delle Marche richiama i direttori e tutti gli iscritti al dovere di esercitare la professione al di fuori di possibili condizionamenti, in piena libertà di giudizio e di scelta, con l’unico intento di informare il lettore con onesta e in piena coscienza. Il giornalismo non può essere snaturato con cortine fumogene che servono solo per nascondere propaganda di prodotti e interessi aziendali. La pubblicità deve essere chiara, palese, esplicita e riconoscibile. La lealtà verso il lettore impone che il lavoro giornalistico e quello pubblicitario rimangano separati e inconfondibili. I tentativi di travestimenti, mistificazioni e mescolanze diventano un inganno per il lettore, come ingannevole deve considerarsi qualsiasi forma di pubblicità occulta che va combattuta e respinta perché degenerativa della qualità dell’informazione. E in ogni caso la pubblicità non può condizionare l’autonomia della redazione e le scelte dei giornalisti che devono valutare le notizie secondo i criteri fondamentali della professione e non in base al compenso pattuito con l’Ufficio marketing e pubblicità. Il fenomeno sta assumendo dimensioni gravissime e inaccettabili in alcune Tv private. L’Ordine dei giornalisti delle Marche ha ricevuto segnalazioni e proteste per richieste di compensi per la copertura giornalistica anche di eventi di grande interesse generale, tanto da instaurare nell’interlocutore la convinzione che il sommario del Tg non derivi da scelte autonome e professionali della redazione e dei giornalisti, ma esclusivamente dal compenso pattuito con l’Ufficio marketing e pubblicità. L’Ordine dei giornalisti delle Marche ricorda che il giornalista incaricato di svolgere “servizi redazionali” o a pagamento ha il dovere di rifiutarsi o di pretendere che il testo (nel caso di un giornale) e il servizio (in una Tv) siano presentati con caratteristiche tali da renderli facilmente e chiaramente distinguibili dai normali servizi, salvaguardando così la propria dignità professionale e quella dell’intero corpo redazionale. L’Ordine dei giornalisti delle Marche ricorda che l’obbligo di distinguere fra messaggi pubblicitari e testi giornalistici è sancito dall’articolo 2 e dall’articolo 48 della legge professionale (“La verità sostanziale dei fatti e l’osservanza dei doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede”) e dalla Carta dei doveri del giornalista approvata l’8 luglio 1993. Anche la legge n. 223 del 1990 sul sistema radiotelevisivo pubblico e privato dice all’articolo 8 che “la pubblicità televisiva e radiofonica deve essere riconoscibile come tale ed essere distinta dal resto dei programmi con mezzi ottici ed acustici di evidente percezione. L’Ordine dei giornalisti delle Marche sottolinea che la responsabilità, oltre che del singolo giornalista, è in primo luogo del direttore responsabile che ha l’obbligo, per legge, di controllare anche i testi pubblicitari per evitare (come più volte sanzionato dall’antitrust) che i lettori siano ingannati dai messaggi pubblicitari spacciati in maniera truffaldina per articoli. Questo comportamento è un tradimento della professione giornalistica e il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti delle Marche agirà con la massima fermezza per far rispettare le basilari norme etiche della professione e le leggi della Repubblica. Nei confronti di chi si renderà responsabile di queste gravi violazioni etiche l’Ordine dei giornalisti delle Marche interverrà sul piano disciplinare con sanzioni che, nei casi più gravi, possono arrivare fino alla radiazione”.

 

Per aggiungere un commento devi registrarti.

Ultimi commenti

  • Ostra Vetere: Circolano strane voci clamorose sul futuro del Comune

    montenovonostro 05.05.2013 12:48
    Cosa sta succedendo in paese? montenovonostro
     
  • Marche: Ma quanto incassa un burocrate in regione?

    scelpo 05.09.2012 15:55
    Per essere di sinistra guadagna più di trenta pensionati sociali messi insieme. Complimenti che ...
     
  • Marche: L’Assemblea legislativa aveva approvato misure di contenimento della spesa

    capra 02.09.2012 21:26
    Ma del Contidino, no?
     
  • Marche: L’Assemblea legislativa aveva approvato misure di contenimento della spesa

    ApiK 01.09.2012 21:30
    Di chi è la colpa se il bove è fuggito?
     
  • Marche: L’Assemblea legislativa aveva approvato misure di contenimento della spesa

    scelpo 31.08.2012 18:13
    Ma non serve chiudere la stalla quando il bove è fuggito.