Ostra Vetere: Gazzetta dj concorda con l’Ordine dei Giornalisti sulle interviste a pagamento |
|
|
|
Giovedì 13 Settembre 2012 18:37 |
"Gazzetta dj" concorda con l’Ordine dei Giornalisti sulle interviste a pagamento e sul comunicato diffuso in proposito: " Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna si è riunito per discutere e adottare decisioni sulla vicenda delle ‘’Interviste tv a pagamento’’ dopo l’apertura dell’istruttoria avviata nel Consiglio straordinario del 24 agosto scorso. Acquisite le necessarie informazioni, anche attraverso incontri e colloqui con persone informate dei fatti, il Consiglio ha valutato gli elementi fin qui emersi e ha adottato all’unanimità, su proposta del Presidente Gerardo Bombonato nella veste di consigliere istruttore, le seguenti deliberazioni: - Apertura di procedimenti disciplinari e relative convocazioni nei confronti di quattro giornalisti, i cui nomi saranno resi noti dopo la notifica ufficiale delle contestazioni di
addebito; - Lettera di richiesta alla Procura della Repubblica di Bologna delle indicazioni utili a questo Ordine per la prosecuzione dell’attività disciplinare prevista dalla legge; - Lettere di sollecitazione a tutte le emittenti radiotelevisive della regione a collaborare all’inchiesta e a produrre documenti e servizi inerenti alla vicenda; - Richiesta al Presidente del Corecom del materiale audiovisivo in suo possesso per consentire al Consiglio dell’Ordine di acquisire ulteriori e più completi elementi. L’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna annuncia che l’inchiesta continua e che si svilupperà nei tempi e nei modi previsti dalla nostra legge ordinistica, che prevede il rigore, ma anche le garanzie della difesa. Fermo restando che per le nostre regole l’unica forma di comunicazione politica a pagamento che le emittenti locali possono trasmettere è quella del messaggio autogestito, con la dicitura in sovraimpressione, e nella quale il giornalista nemmeno deve comparire. Tutto il resto non può che essere gratuito proprio per non minare i principi costituzionali del pluralismo democratico e del diritto a un’informazione corretta, secondo i principi base della nostra legge professionale (lealtà stampa-lettori) e dai codici di autoregolamentazione in tema di pubblicità e giornalismo. Il primo truffato, in caso di violazione, è il cittadino". |