Corte Costituzionale: Dalla delegittimazione fra istituzioni rischi per il sistema costituzionale |
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Sabato 27 Febbraio 2010 11:00 |
Ormai da tempo si assiste a un crescendo di tensioni tra organi dello Stato, con pubbliche accuse e smentite. Il presidente della Corte Costituzionale, Francesco Amirante, senza mai citare esplicitamente le accuse di cui è stata fatta bersaglio la Consulta all'indomani della bocciatura del 'lodo Alfano', dedica alla difesa di principi costituzionali gran parte della della sua relazione in occasione del tradizionale incontro d'inizio anno con la
stampa. Rispettare la Corte significa conoscerne e rispettare il principio costituzionale del "bilanciamento dei principi e dei diritti fondamentali''. Soprattutto perché - spiega - la nostra Costituzione 'rigida' comporta "tempi diversi da quelli di una legislatura e comporta l'abbandono della teoria" di ideologia giacobina "secondo la quale il popolo, esprimendo la volontà generale, può in ogni momento cambiare tutti i principi e le regole della propria convivenza". Non è così - avverte Amirante - soprattutto se si considera che l'art.1 della Carta nel prevedere che la sovranità appartiene al popolo, subito dopo stabilisce che questo la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. "Tuttavia - aggiunge - chi volesse vedere nelle sentenze non dico un disegno, ma anche soltanto un orientamento, alla Corte estraneo, della politica di questo o quel partito, di questo o quel movimento, resterebbe deluso", ammonisce Amirante. |