Italia: Dopo l'ordine d'arresto, il senatore PdL Di Girolamo si dimette |
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Lunedì 01 Marzo 2010 16:33 |
Coinvolto nell'inchiesta sul riciclaggio, Nicola Di Girolamo si è dimesso da senatore. L'esponente PdL ha comunicato la sua decisione al presidente del Senato. Toccherà all'aula del Senato esprimersi: la votazione sarà segreta di diritto. Di Girolamo, eletto in un una delle circoscrizioni estere e coinvolto nelle inchieste sui legami tra Fastweb e la 'ndrangheta, era attesa, dopo la pubblicazione delle intercettazioni in cui è emerso un possibile ruolo della malavita organizzata nella sua elezione. Di Girolamo ha informato della sua decisione il presidente del gruppo PdL al Senato Maurizio Gasparri e il suo vice Gaetano Quagliariello. "Sono entrato nell'aula del Senato - scrive Di Girolamo - forte di una delega affidatami da 24.500 elettori nè mafiosi nè delinquenti. Di una piccola parte di costoro avrebbe abusato un gruppo di individui probabilmente 'inquinati' da frequentazioni criminali. In
ogni caso, aggiunge il senatore del Pdl, non ero 'consegnato' anima e corpo a questi figuri. La frenesia della campagna elettorale mi ha spinto a giudicare poco e male. E lei, mi auguro, immaginerà che non si diventi mafioso nello spazio di un mattino, colpevole come sono di uno o due incontri disattenti". "Ho ceduto, certo. Ma le mie colpe - spiega Di Girolamo - verranno circoscritte dalla verità che saprò esporre ai magistrati cui ho deciso di consegnarmi. Forte della convinzione di collaborare alla ricerca della verità e della certezza che dovrò riscattare faticosamente il mio onore innanzi alla mia famiglia, ai miei amici ed all'Assemblea del Senato alla quale ho partecipato con orgoglio e dedizione". |