Europa: La Corte europea accoglie il ricorso dell'Italia sui Crocefissi |
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Mercoledì 03 Marzo 2010 20:04 |
Dal Coordinamento Regionale delle Confraternite e Sodalizi delle Marche riceviamo la seguente comunicazione: "STRASBURGO (FRANCIA) CROCEFISSI NELLE AULE SCOLASTICHE: LA CORTE EUROPEA ACCOGLIE IL RICORSO. LA DECISIONE ORA ALLA GRANDE CAMERA. Dalla stampa ricaviamo la notizia di ieri a proposito della incredibile sentenza di quattro mesi fa: La Corte europea dei diritti dell'uomo ha accolto il ricorso dell'Italia contro la sentenza sull'affissione del crocefisso nelle aule scolastiche. Lo annuncia il ministro degli Esteri, Franco Frattini. "Apprendo - sottolinea - con vivo compiacimento la notizia dell'accoglimento, da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, della domanda di rinvio davanti alla Grande Camera del caso Lautsi, sull'affissione del crocifisso nelle aule scolastiche. E' con soddisfazione che constato che sono stati accolti i numerosi e articolati motivi di appello che l'Italia aveva presentato alla Corte". Soddisfatto il presidente della
Conferenza episcopale italiana, Cardinale Angelo Bagnasco, per il quale si tratta di ''un atto di buon senso auspicato da tutti perché rispetta quello che è la tradizione viva del nostro paese e riconosce un dato storico oggettivo, secondo cui alla radice della cultura e della storia europea c'è il Vangelo, che è riassunto in Gesù Crocifisso''. ''La presenza del crocefisso - ha aggiunto Bagnasco - è importante, l'importanza dei segni fa parte dell'antropologia, perchè l'uomo è anima e corpo non puro spirito o un'idea astratta: attraverso la corporeità tutti noi esprimiamo i nostri sentimenti e i nostri valori, che sono nel cuore e resterebbero invisibili se non fossero espressi attraverso segni visibili. Il crocifisso - ha concluso il presidente della Cei - esprime il centro della nostra fede cristiana e la sintesi dei valori che hanno ispirato la cultura di libertà rispetto della persona la dignità dell'uomo che sta alla base dell'occidente''. Per la conferenza episcopale italiana la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo ''è un passo che va nella giusta direzione''. "L'accoglienza del ricorso presentato dal Governo italiano - affermano alla Cei - un segnale interessante che dimostra come attorno al crocifisso si sia creato un consenso ben più ampio di quello che si sarebbe immaginato''. Dunque vengono valutate come inadeguate le prese di posizione ''pregiudiziali che talvolta strumentalizzano segni e simboli religiosi che hanno a che fare inevitabilmente con le radici culturali dell'Europa e con la fede di milioni di persone che in questi simboli si riconoscono''. La decisione della Corte di Strasburgo arriva a quattro mesi di distanza dalla sentenza della stessa corte che il 3 novembre 2009 aveva dato ragione a Soile Lautsi, cittadina italiana di origine finlandese. La battaglia legale della donna, residente ad Abano Terme, ebbe inizio 9 anni fa quando i suoi due figli frequentavano un istituto scolastico del posto. Allora chiese alla scuola la rimozione del crocifisso, invocando una sentenza della Cassazione. Dopo aver affrontato la questione nei tribunali italiani, il 27 luglio del 2007 la Lautsi si rivolse, anche a nome dei figli, alla Corte di Strasburgo che, dando ragione alla donna, sentenziò che l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche lede la libertà di religione degli alunni e il diritto dei genitori di poter educare i figli secondo le proprie convinzioni. L'ok della Corte di Strasburgo al ricorso dell'Italia, comunque, non la spaventa. ''Mi sento già vincitrice - ha detto Soile - Per ora è stato solo accolto il ricorso. Vedremo cosa succede''. Il caso sarà esaminato dalla Grande Camera della Corte".
Francesco Fiorani
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