Marche: Risultati e progetti della programmazione regionale dei fondi europei |
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Sabato 01 Dicembre 2012 15:46 |
“Il quadro strategico comune europeo 2014/2020. Verso obiettivi strategici complementari e integrati”. E’ questo il titolo dell’incontro che oggi si è tenuto ad Ancona nella sede della Regione Marche. Ai lavori, introdotti dal dirigente Politiche comunitarie e Autorità di gestione Fesr e Fse della Regione Marche, Mauro Terzoni, hanno partecipato fra gli altri Elisa Moroni, segretario generale, presidente del Comitato per la programmazione regionale unitaria, Marco Luchetti, assessore al Lavoro, istruzione, formazione professionale della Regione Marche e Adriano Cardogna, presidente della VI commissione “Politiche Comunitarie, cooperazione alla sviluppo e solidarietà
internazionale dell’Assemblea legislativa Regione Marche. “L’incontro di oggi – ha detto Luchetti – è di grande interesse, perché quelle europee sono le uniche risorse che avremo a disposizione da qui al 2020. Oggi il dibattito sul bilancio Ue avviene in un contesto ben diverso da quello del 2005, la crisi ha cambiato il mondo ed è cambiata l’Europa, oggi a 27. Inoltre il dibattito pre elettorale in corso in diversi paesi influenza la situazione europea. La grande questione è come evolverà la democrazia nel Vecchio continente. L’auspicio è per una programmazione flessibile, per meglio adattarsi alle specificità dei territori. L’integrazione delle attività produttive con la formazione è importante, perché non c’è innovazione senza capitale umano. Occorre usare il patrimonio di conoscenza delle università e la programmazione comunitaria da qui al 2020, per creare la nuova classe dirigente. Questo deve essere l’obiettivo principale della nuova strategia comune”. “Il Consiglio regionale – ha detto Cardogna – ha recentemente approfondito la situazione di spesa dei fondi europei. Gli obiettivi sono stati raggiunti, ora la sfida è innalzare sempre più la qualità dei progetti, imparando da ciò che si è fatto, in vista della nuova programmazione europea. Oggi in Europa si negozia sulle nuove prospettive finanziarie. Si fronteggiano due visioni: quella del nord e quella del sud, partendo da condizioni economiche diverse. Ma non bisogna dimenticare che l’Italia è un contribuente netto del bilancio europeo, il baricentro non può quindi guardare solo a nord”. L’incontro si è incentrato sull’avanzamento della programmazione regionale unitaria e sul futuro della Programmazione dei fondi strutturali. In particolare la prima parte dei lavori è stata dedicata alla presentazione dei risultati dell’attuazione dei Programmi regionali finanziati mediante il Fondo di Sviluppo e Coesione e i Fondi Fesr, Fse, Fep e Feasr. Agli aspetti finanziari e di avanzamento della spesa si è aggiunta la presentazione del catalogo delle best practices: una vera e propria selezione dei progetti maggiormente rappresentativi e significativi degli investimenti ad oggi realizzati sul territorio marchigiano mediante i fondi europei del periodo 2007/2013. “Nel contesto di crisi che viviamo – ha detto Moroni – è più che mai necessario il coinvolgimento di tutta la comunità regionale nel selezionare priorità e programmare gli strumenti finanziari europei per il prossimo futuro”. Poi, l’analisi dei futuri scenari dei fondi strutturali. In particolare, all’interno di una tavola rotonda con i rappresentanti delle direzioni generali della Commissione europea e dei ministeri capofila dei Fondi, si è discusso del quadro strategico comune europeo 2014/2020, dei principi e delle relative opportunità della politica di coesione post 2013. Una discussione che ha fatto emergere interessanti spunti sugli orientamenti della futura politica di coesione europea, la quale assumerà sempre più la dimensione della qualità. La chiave di volta per i futuri investimenti dei fondi europei negli Stati membri e all’interno dei territori regionali, dunque, sarà quella della concentrazione delle risorse su un numero minore di priorità, ma maggiormente significative e strategiche per lo sviluppo, la coesione e la crescita. “Il futuro della programmazione è nella qualità degli investimenti”, ha detto Terzoni, “non solo target quantitativi e slanci verso i montepremi della spesa – ha proseguito - ma anche capacità di selezionare le priorità di investimento e la qualità degli interventi sui territori”. I risultati. Secondo i dati ufficiali diffusi dal Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e dal Ministro per la Coesione, alla data del 31 ottobre 2012 la Regione Marche ha raggiunto e i target di spesa prefissati per tutti i Programmi Operativi regionali. In particolare sul territorio delle Marche ad oggi sono stati finanziati circa 30.000 progetti di cui 1.792 dal Programma Operativo Regionale Fesr, 18.996 dal Programma Operativo Fse, 324 dal Fondo Europeo per la Pesca (FEP) e 6.240 dal Piano di Sviluppo Rurale finanziato con il fondo Feasr. A questi progetti vanno aggiunti quelli della cooperazione territoriale europea. Dal punto di vista finanziario e dell’avanzamento della spesa il Programma Operativo Regionale Fesr presenta una spesa pari a circa 41% delle risorse disponibili, mentre il Programma Fse al 52,9%, il Fep al 40% e il Feasr al 61%. Best practice. Circa 30 progetti significativi confinanziati dal Programma Operativo Regionale FESR 2007/2013 e suddivisi per asse di intervento del Programma. E’ questo il Catalogo delle Best Practices (scaricabile al sito www.europa.marche.it, link “progetti best practice”) presentato nel corso dell’evento di oggi. Si tratta di una selezione di interventi realizzati da enti pubblici e imprese private che spaziano dai settori più tradizionali come quello manifatturiero ad ambiti più innovativi come quelli della domotica, della ricerca e delle nuove economie digitali. Una testimonianza degli investimenti e del ruolo che i fondi strutturali e la politica regionale europea svolge a supporto dell’economia marchigiana. ( f.b. ) |