Provincia: Per il Palazzo della Provincia difficoltà dai tagli di spesa |
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Giovedì 10 Gennaio 2013 13:04 |
Intervento del Commissario della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande: "Il Palazzo di vetro non è una condanna per Ancona. Le difficoltà sono il frutto dei tagli alle risorse e delle mancate riforme. Comprendo e condivido le preoccupazioni degli esercenti di via Palestro per le difficoltà venutesi in parte a creare con la bonifica del Palazzo di Vetro. Non a caso, fin dall'avvio dei lavori il nostro programma prevedeva un ritorno degli uffici provinciali in via Stamira, convinti che, nonostante l'avversione manifestata da molti, il ritorno della Provincia
nella sua sede storica rappresentasse anzitutto un contributo alla riqualificazione urbana del centro storico di Ancona (ricordate l'Urban center?) e al rilancio delle sue attività commerciali. Del resto, non è forse questo il problema che lamentano oggi gli esercenti? Problema che, tra l'altro, mi sembra non riguardi certo una o altra via, ma più in generale tutto il centro storico. Oggi però siamo di fronte a un quadro politico, istituzionale ed economico completamente mutato e i nodi che abbiamo spesso denunciato in questi anni stanno venendo drammaticamente al pettine. Il primo, quello di una politica di tagli lineari alle risorse destinate agli enti locali da parte dei governi che si sono succeduti e che hanno notevolmente compromesso la progettualità e le funzioni delle amministrazioni. Il secondo, la morsa del patto di stabilità, che ha drasticamente ridotto la capacità di spesa. Il terzo, gli effetti di una riforma della Province nata male e finita peggio, che ha generato confusione e lasciato nel limbo soprattutto quegli enti, come il nostro, che da oltre sei mesi si trovano a subire una gestione commissariale, la quale impedisce di fatto ogni tipo di intervento al di fuori dell'ordinaria amministrazione. Questa, purtroppo, è la situazione che abbiamo di fronte. Ciò, ovviamente, non ha determinato un venir meno del nostro impegno. La stessa decisione, presa anche a malincuore, di inserire la struttura bonificata nel Piano provinciale delle Alienazioni si pone come obiettivo quella di riconsegnare questo contenitore alla città e di evitare il rischio di un'altra incompiuta. D'altra parte, è evidente che siamo a una fase cruciale, in cui i destini di città e territori sono in larga parte legati agli indirizzi che verranno assunti dal prossimo governo e dal nuovo parlamento. L'auspicio è che in quelle sedi trovi risposta l'esigenza, non più rimandabile, di una vera riforma della pubblica amministrazione e una politica economica che affronti con severità gli sprechi ma, allo stesso tempo, smetta di penalizzare enti virtuosi come la Provincia di Ancona che oggi rischiano di venir svuotato delle loro funzioni, perché privati delle risorse necessarie. Da ultimo, fermo restando il rispetto di tutte le opinioni, voglio precisare che chiunque può verificare come la chiusura del passaggio pedonale tra corso Stamira e via Palestro non produca l'isolamento di quest'ultima. Basti pensare agli accessi da via Marsala e da via Villafranca. Altra questione è quella della sicurezza che, al di là delle facili ironie, è tema serio e come tale va affrontato. La chiusura del passo si è resa necessaria mantenere il decoro della zona ed evitare che la struttura divenisse ricettacolo di attività illegali. Più che uno scandalo mi sembra un buon compromesso. |