Europa: Via libera ai nuovi paletti comunitari per le Agenzie di rating |
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Mercoledì 16 Gennaio 2013 14:00 |
L'Europarlamento ha votato oggi un nuovo regolamento per la disciplina dell'attività delle Agenzie di Rating, sulle quali da tempo si addensano critiche per le supposte conseguenze sull'economia mondiale delle loro valutazioni. Con 579 voti favorevoli, 58 contrari e 60 astensioni, il Parlamento Europeo riunito a Strasburgo da stabilito i nuovi paletti comunitari alle cosiddette "tre sorelle" che danno i voti di merito agli Stati e alle imprese. D'ora in avanti dovranno astenersi dal fornire suggerimenti di
politica economica e non potranno emettere giudizi politici. Maggiore trasparenza, quindi, per le agenzie di rating, che dovranno rispondere alla giustizia civile dei loro errori. E' questa una svolta epocale, secondo il giudizio di alcuni, mentre si tratta di un testo al di sotto delle aspettative, per altri: Standard and Poor’s, Moody’s e Fitch, non potranno continuare a fare quello che vogliono. L'esito del voto nell'Europarlamento dimostra come sull'argomento si sia consolidata una stragrande maggioranza, anche per l’insofferenza generalizzata nei confronti di queste società americane (solo Fitch è controllata da capitali francesi, anche se ha due sedi principali, a Londra e ancora a New York), che hanno penalizzato non poco i Paesi coinvolti dalla crisi dell’euro, Italia compresa e la stessa Francia. Il regolamento Ue impone ora alle agenzie, alla fine del dicembre di ogni anno, di rendere noto un calendario per i 12 mesi successivi, con la data di pubblicazione di non più di tre valutazioni non sollecitate per impresa o Stato sovrano. Il rating dovrà essere comunicato obbligatoriamente solo dopo la chiusura dei mercati o a minimo un’ora dalla sua apertura. Tra le proposte iniziali decadute, quella di consentire agli Stati di impedire in determinati periodi la pubblicazione del rating. Non è detto, pero’, che in futuro possa cambiare qualcosa, perché è previsto entro il luglio 2016 una nuova verifica nel settore, per accertare se l’Europa dovrà intervenire o meno con un nuovo regolamento.
Chiara Fiorani |