Marche: No al cosiddetto "voto disgiunto" |
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Martedì 23 Marzo 2010 16:24 |
Regione che vai, legge elettorale che trovi. Questo uno dei risultati del cosiddetto "federalismo". La legge elettorale delle Marche, applicata per la prima volta con le consultazioni elettorali regionali del 28 e 29 marzo per eleggere la nona legislatura 2010-2015, non prevede il voto disgiunto. Il che significa che il voto espresso a favore di una lista provinciale e di un candidato alla carica di presidente della Giunta regionale non collegato
a quella lista (il cosiddetto "voto disgiunto") sara' nullo. Nel caso in cui sia espresso il voto per la lista, con o senza preferenza per un candidato a consigliere regionale, il relativo voto sara' valido anche per il candidato a presidente collegato alla lista. L'elettore che si recherà nei seggi elettorali delle cinque circoscrizioni marchigiane votera' su una scheda di colore verde e dovra' essere munito di documento di identita' valido e della tessera elettorale che, se smarrita, potra' essere richiesta, in duplicato, all'ufficio elettorale del Comune di residenza. Ogni elettore potra' esprimere il voto per una delle liste provinciali tracciando un segno nel relativo rettangolo e una sola preferenza, scrivendo il cognome, o il nome e cognome, di uno dei candidati compresi nella lista votata. Cosi' come potra' esprimere il voto solo per il candidato alla carica di presidente, senza alcun voto di lista, tracciando un segno sul simbolo o sul nome del candidato. Sara' eletto presidente della Giunta regionale il candidato della coalizione che otterra' la maggiore 'cifra elettorale', data dalla somma dei voti di lista piu' i voti espressi per il solo candidato a presidente. |