Italia: Arzigogoli della politica per non dire che ha vinto la destra. Solo Di Pietro ammette |
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Martedì 30 Marzo 2010 17:29 |
Fantastica politica. "Non intendo cantare vittoria per l'esito delle elezioni ma neanche accettare una descrizione dei fatti di sconfitta del centrosinistra". "Nessun segnale di sfiducia verso di noi. Non siamo avanzati ma la Lega è stato l'unico partito ad essere cresciuto di uno 0,6%", per cui "non può venire un segnale di sfiducia verso il centrosinistra, che è avanzato
del 3% rispetto alle europee, questo non lo accetto. Non possono venire a metterci in testa questo". E' la sorprendente dichiarazione del PD Pierluigi Bersani. Per il portavoce del PDL Daniele Capezzone: "Pier Luigi Bersani nega l'evidenza della sua sconfitta e si arrampica sugli specchi". "Quando la legislatura è iniziata, la sinistra governava in 14 regioni, ora solo in 7; il centrodestra governava solo in 4 regioni, che ora sono ben 11, per un totale di oltre 40 milioni di abitanti. La sinistra va giù, il centrodestra sale e cresce. Che altro deve succedere - chiede in conclusione Capezzone - perché il segretario del Pd ammetta la sconfitta e riconosca la verità semplice che perfino Di Pietro è riuscito ad ammettere, e cioé che Berlusconi ha vinto?". Di Pietro dell'Idv rompe gli indugi: "Questa tornata se l'aggiudica il centrodestra. Nessuno comunque ha fatto 'cappotto'". Il centrosinistra, oltre alla piccola ma fedele Basilicata e alle quattro regioni rosse della 'repubblica degli Appennini', Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche, tiene Puglia e Liguria, considerate incerte fino a ieri: risultato impensabile nove mesi fa, dopo il G8 in Abruzzo". Dopo il notevole successo ottenuto dalla Lega al nord Umberto Bossi tuona: "Sulle riforme io sono l'arbitro della situazione". |