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Castelleone di Suasa: Arrestati ladri di elemosine |
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Venerdì 09 Aprile 2010 17:24 |
 E' stata finalmente arrestata una coppia specializzata in furti di elemosine nelle chiese del territorio. Da mesi scorrazzavano indisturbati a caccia di facili, seppure modesti, bottini. Si accontentavano di scassinare le cassette delle elemosine, approfittando delle chiese aperte, ma poco controllate e meno frequentate. Erano stati notati dal parroco di Castelleone di Suasa, che li aveva sorpresi a rubare le elemosine ed erano
precipitosamente scappati a bordo della loro autovettura. Ma la targa era stata letta e comunicata ai militari dell'arma dei carabinieri, che hanno immediatamente attivato il servizio di controllo sul territorio. L'auto segnalata è stata così notata a Corinaldo, nel piazzale antistante la chiesa di Sant'Anna, dove i due si apprestavano a compiere un nuovo misfatto. Ma sono stati sorpresi e arrestati dai militi della Compagnia di Senigallia. Si tratta di un fabrianese residente a Genga e di una sassoferratese, entrambi domiciliati a Rimini, da dove tornavano per perpetrare le loro malefatte nella zona d'origine.
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Gazzetta dj 
E' stata finalmente arrestata una coppia specializzata in furti di elemosine nelle chiese del territorio. Da mesi scorrazzavano indisturbati a caccia di facili, seppure modesti, bottini. Si accontentavano di scassinare le cassette delle elemosine, approfittando delle chiese aperte, ma poco controllate e meno frequentate. Erano stati notati dal parroco di Castelleone di Suasa, che li aveva sorpresi a rubare le elemosine ed erano
precipitosamente scappati a bordo della loro autovettura. Ma la targa era stata letta e comunicata ai militari dell'arma dei carabinieri, che hanno immediatamente attivato il servizio di controllo sul territorio. L'auto segnalata è stata così notata a Corinaldo, nel piazzale antistante la chiesa di Sant'Anna, dove i due si apprestavano a compiere un nuovo misfatto. Ma sono stati sorpresi e arrestati dai militi della Compagnia di Senigallia. Si tratta di un fabrianese residente a Genga e di una sassoferratese, entrambi domiciliati a Rimini, da dove tornavano per perpetrare le loro malefatte nella zona d'origine.