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Italia: Si aggrava la posizione del sindaco PD di Bologna |
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Domenica 11 Aprile 2010 10:46 |
 Dopo la conclusione della prima fase di indagini per l'ipotesi di peculato e truffa, l'inchiesta della procura di Bologna sull'ex sindaco PD Flavio Delbono ha ripreso vigore dopo la pausa delle elezioni regionali ed è ripartita con una nuova ipotesi di reato a carico dell'ex vicepresidente della Regione: spunta infatti anche l'ipotesi di corruzione. Con Delbono, è ora indagato per concorso in corruzione anche Mirko Divani, il titolare del bancomat dato in uso per alcuni anni all'ex compagna ed ex segretaria di Delbono, Cinzia Cracchi. Chiuso il capitolo dei viaggi all'estero ed in Italia di Flavio Delbono, che era allora il numero due della giunta regionale dell'Emilia Romagna, compiuti, secondo gli inquirenti, utilizzando impropriamente denaro pubblico, viene contestato il nuovo reato di corruzione all'ex sindaco di
Bologna, e all'amico Mirko Divani, nell'ambito del cosiddetto "Cinzia Gate", la Procura felsinea sta esaminando diversi aspetti emersi nell'inchiesta, approfondendo anche il filone degli appalti pubblici. Crolla così il mito del "buongoverno" nella rossa Bologna.
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Gazzetta dj 
Dopo la conclusione della prima fase di indagini per l'ipotesi di peculato e truffa, l'inchiesta della procura di Bologna sull'ex sindaco PD Flavio Delbono ha ripreso vigore dopo la pausa delle elezioni regionali ed è ripartita con una nuova ipotesi di reato a carico dell'ex vicepresidente della Regione: spunta infatti anche l'ipotesi di corruzione. Con Delbono, è ora indagato per concorso in corruzione anche Mirko Divani, il titolare del bancomat dato in uso per alcuni anni all'ex compagna ed ex segretaria di Delbono, Cinzia Cracchi. Chiuso il capitolo dei viaggi all'estero ed in Italia di Flavio Delbono, che era allora il numero due della giunta regionale dell'Emilia Romagna, compiuti, secondo gli inquirenti, utilizzando impropriamente denaro pubblico, viene contestato il nuovo reato di corruzione all'ex sindaco di
Bologna, e all'amico Mirko Divani, nell'ambito del cosiddetto "Cinzia Gate", la Procura felsinea sta esaminando diversi aspetti emersi nell'inchiesta, approfondendo anche il filone degli appalti pubblici. Crolla così il mito del "buongoverno" nella rossa Bologna.