Italia: Fini/Berlusconi. E' solo chiarimento o è disfacimento? |
|
|
|
Venerdì 16 Aprile 2010 16:58 |
Fini e Berlusconi: è solo chiarimento o è disfacimento? Certo non è cosa da poco, quello che sta succedendo in questi giorni nella destra. Veramente non è cosa nuova, perchè da tempo le posizioni di Fini e Berlusconi divergevano. Ma come, si domandano gli italiani, non avevano fondato insieme il partito unico del Popolo della libertà, fondendo Alleanza Nazionale e Forza Italia, per fare un'unica grande forza omogenea, costringendo la recalcitrante UDC a uscire dalla maggioranza? Sembrava
un patto di ferro e invece è durato poco più di una stagione. Eppure Berlusconi ha vinto le elezioni regionali recenti. E allora che vuole Fini? E' quello che si domandano i fedelissimi del Cavaliere e forse la stragrande maggioranza dentro il PDL, molti dei cui esponenti avrebbero voglia di sbattere fuori Fini dal partito, convinti che tanto Berlusconi vincerà lo stesso. Ma questo è un ragionamento rozzo e di corto respiro. Evidentemente il malessere di Fini ha un motivo di essere, e forse più di uno. Forse si è reso conto che l'"ammucchiata" non funziona, troppo sbilanciata a favore della Lega. O forse teme di essere relegato in un angolino e cerca visibilità. Non crediamo a quest'ultima ipotesi. La visibilità si conquista nel consenso e nella condivisione, non nella contrapposizione, e in questo modo Fini rischierebbe di essere completamente isolato dal suo stesso partito, condannato dalla sua stessa logica del distinguo. Gongola intanto la sinistra, e Bersani parla di disfacimento della destra. Senti chi parla. Non ci pare che stia meglio la sinistra, battuta alle elezioni regionali e con contrasti interni non minori di quelli della destra. Non sarà per caso che i due colossi in disfacimento preludano a nuovi scenari, che restituiscano al panorama politico italiano quella pluralità di anime ideologiche che un inconfessato e perverso patto sotterraneo PDL-PD vorrebbe condannare a tornare al bipartitismo liberal-socialista Ottocentesco? L'Italia ha bisogno di guardare avanti, altro che tornare politicamente indietro di un secolo.
|