Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pesaro ha respinto la richiesta di sospensione della confisca della statua dell'"Atleta" di Lisippo, il piu' importante bene archeologico conteso fra Italia e Usa, che il Museo statunitense Paul Getty aveva interposto contro l'ordinanza che aveva ritenuto sufficientemente provata la provenzienza illecita della statua. Il museo statunitense aveva richiesto la sospensione anche per bloccare una eventuale rogatoria internazionale, ma contro tale richiesta si erano opposti il pubblico ministero, l'Avvocatura di Stato e l'associazione fanese "Centocittà" che da tempo si batte per il ritorno a Fano della statua illecitamente trafugata, dopo essere stata ripescata in mare al largo della costa marchigiana nel 1964 proprio da un peschereccio fanese, i cui marinai avevano rivenduto il prezioso reperto per la risibile somma di un milione e mezzo di vecchie lire. Si fa quindi sempre più probabile la restituzione dell'importante opera d'arte di epoca romana rimasta per due millenni in fondo al mare e poi finita in America. Tanti sono i casi di trafugamento del nostro patrimonio artistico e archeologico, che non sempre la legge riesce a tutelare. Analoga fine fece anche la statua dell'imperatore Traiano ritrovata alle Muracce nel 1841 e pervenuta nelle mani dell'amministratore comunale dell'epoca Nicola Brunetti, che poi la rivendette per poco prezzo e finì al Museo di Ginevra, da cui non si è riusciti a far tornare nemmeno un calco.