Roma: Cassazione superveloce per Berlusconi, ma solo per lui |
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Martedì 09 Luglio 2013 16:09 |
Per una volta a fare notizia non è la ultra-lungaggine dei tempi della giustizia, ma la sua super-rapidità. Dopo il deposito di questa mattina, in Cassazione, del ricorso della difesa di Silvio Berlusconi contro la condanna a quattro anni di reclusione per frode fiscale e a cinque di interdizione dai pubblici uffici nel processo Mediaset, la data dell'udienza è stata “immediatamente” fissata il prossimo 30 luglio davanti alla sezione feriale della suprema corte. C’è chi attende da trent’anni la fissazione di una udienza e chi ha la “fortuna”, chiamandosi
Berlusconi, di dover attendere solo fino al 30 di questo mese. Beato lui, diciamo noi, anche se lui certamente si sentirà un po’ meno che beato, anzi: è un “privilegio” di cui avrebbe volentieri fatto a meno. Ci si domanda che razza di giustizia è questa, che non riesce a fissare una udienza per un comune mortale che l’attende da più di trenta anni sperando di avere ragione, mentre a Berlusconi non vede l’ora di dargli torto: lentissima la giustizia quando deve riconoscere le ragioni di chi ce l’ha, fulminea quando decide di dare torto a chi “deve” essere “fatto fuori”. Due pesi e due misure, entrambe criticate. E infatti non mancano reazioni accese, se non addirittura violente (almeno verbalmente). La destra grida al complotto e qualcuno minaccia il “finimondo”, fino all’estrema protesta dell’abbandono del Parlamento per un nuovo rifugio “sull’Aventino”. Non andò bene la prima volta sull’Aventino novant’anni fa, tanto che portò alla dittatura. Andrà meglio stavolta? C’è da temere. |