Italia: Primo Maggio Cgil, Cisl e Uil a Rosarno in Calabria |
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Sabato 01 Maggio 2010 13:59 |
Il Primo maggio di Cgil, Cisl e Uil è stato organizzato unitariamente con una manifestazione nazionale a Rosarno in Calabria. Il corteo è partito dall'ex Rognetta, la fabbrica che fino a gennaio scorso ospitava gli immigrati africani allontanati dopo la rivolta e la reazione di una parte degli abitanti del paese, con pestaggi e ferimenti ai danni degli extracomunitari. Al termine il
corteo ha raggiunto piazza Valarioti dove hanno preso la parola i segretario generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Sono stimati in circa 15 mila i partecipanti alla manifestazione, come hanno reso noto gli stessi sindacati sul palco di piazza Valarioti. "Se dovessimo dividerci dai tanti amici immigrati, l'Italia si fermerebbe". Lo ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. "L'Italia è più forte se riesce a far vivere l'integrazione come fatto positivo: una energia importante per uscire dalla crisi". Un piano straordinario per il lavoro è stato chiesto dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, secondo il quale nei prossimi anni si prospetta una ripresa "senza occupazione". Da qui la necessità di "politiche che sostengano lo sviluppo e la ripresa e soprattutto un Piano per il lavoro". "Ci sono tante aziende che chiudono nel nord, al centro e nel sud - ha detto - ma quando chiude un'azienda al sud non è facile trovare un'azienda che riaprirà. Chiediamo al governo di fare di più perché questa è una crisi difficile che durerà". Il segretario della Cgil ha chiesto anche che ai lavoratori immigrati sia consentito di restare in Italia finché percepiscono gli ammortizzatori sociali e non siano costretti a tornare alla clandestinità. Epifani ha anche giudicato "privo di umanità mandare via dalle scuole e dagli asili bambini perché i genitori non ce la fanno a pagare le rette". Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, incalza il governo chiedendo di "cominciare a fare sul serio le riforme" che devono riguardare il fisco e il costo eccessivo della politica. Il sindacalista ha sottolineato le "due anomalie" del nostro paese: l'elevata evasione fiscale e il costo eccessivo della politica. Per il sindacalista, il problema del lavoro nero "non lo risolve solo lo stato". "Bisogna mettersi insieme - ha aggiunto - imprenditori e politici armati di buona volontà che hanno capito che bisogna migliorare e cambiare". |