Ostra Vetere: Stanotte un cinghiale sulla provinciale per Jesi |
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Sabato 01 Maggio 2010 14:55 |
Tornavo stanotte da una riunione nel Maceratese quando, giunto ormai vicino al paese (mancavano appena 10 minuti all'una di notte), lungo la strada provinciale dell'Acquasanta all'altezza della villa della "Contessa Ferraris" in via Jesi nel fondovalle sotto Vaccarile, ho fatto appena in tempo a evitare lo scontro con un cinghiale che stazionava immobile lungo il bordo della strada. Era un bell'esemplare giovane di ungulato dalla ispida cervice bruno-grigia, tozzo, iroso, quasi
indispettito. Non l'ho urtato per puro caso, nè mi sarei aspettato di trovarmelo all'improvviso di fronte, nonostante la presenza di segnali stradali di pericolo per la presenza di animali selvatici vaganti proprio lì vicino, come documenta la foto allegata. Foto che era stata scattata un mese fa più per documentare la profluvie di segnali stradali posti a distanza troppo ravvicinata che, anzichè fornire adeguate indicazioni agli automobilisti, sembrano più strumenti di dispersione dell'attenzione di chi, alla guida di un'autovettura, dovrebbe dedicarsi a scrutare diritto la strada e non al lato di essa ai troppi segnali dispersivamente posti sul ciglio. Il terzo palo in progressione, con segnali doppi e tripli, mostra proprio il segnale di pericolo di animali vaganti, all'incirca nel punto in cui è avvenuto l'avvistamento del grosso bestione. Mi sono fermato per tornare indietro a fotografarlo, ma non ho avuto il tempo di impostare la macchina fotografica che abitualmente porto con me, perchè l'animale se ne era già andato traversando i campi. Dopo l'avvistamento di un capriolo a Pancaldo di qualche sera fa, la polizia stradale di Senigallia è dovuta intervenire qualche sera dopo per raccoglierne un'altro (o forse lo stesso) ferito e sanguinante, rimasto ai margini della strada lungo la provinciale Corinaldese. Ora il nuovo avvistamento alla "Contessa". Evidentemente il numero degli animali selvatici è in aumento ed è sempre più necessario prestarvi attenzione.
Alberto Fiorani |