Italia: La relazione sul lavoro nero e il sommerso 2009 |
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Sabato 08 Maggio 2010 08:48 |
Nel corso dell'audizione alla Commissione lavoro della Camera dei deputati, il 29 aprile scorso, il ministro del lavoro Sacconi ha illustrato l'indagine conoscitiva sui fenomeni distorsivi del mercato del lavoro, in particolare sul lavoro nero, il caporalato e lo sfruttamento della manodopera straniera. Da queste basi il ministro ha tracciato la strategia di prevenzione e contrasto al fenomeno, a partire dal potenziamento della qualità delle ispezioni. L'indagine offre dati significativi e utili
all'individuazione dei metodi di lotta alle irregolarità nel mondo del lavoro e propone un'analisi a livello territoriale (mezzogiorno, centro, nord) e un'analisi a livello settoriale (agricoltura, servizi, edile, industriale). I dati rilevano caratteristiche molto variabili sul territorio nazionale ma alcuni soggetti emergono per la costanza con cui sono coinvolti nelle irregolarità: donne e immigrati. I soggetti maggiormente esposti al lavoro irregolare sono infatti immigrati e il lavoro femminile è quello che presenta specificità e motivazioni tipiche: per quanto riguarda il sommerso, il 47,4% dell'occupazione irregolare totale riguarda le donne. Tra i dati rilevati attraverso le ispezioni realizzate nel 2009 (che hanno registrato un minor numero complessivo di ispezioni rispetto al passato) si registrano un numero molto alto di infrazioni, con un incremento del 61% di maxisanzioni sul lavoro in nero e 273% in più di violazioni in ambito di appalti. dunque meno ispezioni ma più mirate, tant'è che la selettività degli interventi ha portato a risultati inattesi.
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